Altre due persone sono finite agli arresti domiciliari per produzione, detenzione e spaccio di marijuana.
Si tratta di un ascolano di 54 anni, imprenditore, e di un 34enne albanese, operaio edile, residente ad Alba Adriatica, già conosciuti alle forze dell’ordine.
Entrambi sono finiti nel mirino dei Carabinieri dopo l’operazione che, lo scorso ottobre, aveva visto in manette un 30enne, anche lui di origine albanese, ritenuto il principale responsabile della mega piantagione di marijuana allestita in un casolare alla periferia di Ascoli.
Lì furono rinvenute cinque stanze completamente adibite a serra con 1.500 vasi di piante e un impianto molto sofisticato di illuminazione e irrigazione da un pozzo attiguo all’abitazione, ben organizzato con tanto di riscaldamento a parete, rilevatori di temperatura ed umidità.
Da lì è partita la minuziosa indagine che, nella giornata di mercoledì 24 marzo, ha portato all’arresto degli altri due membri. Si trattava, infatti, di un vera e propria organizzazione, il cui ricavato avrebbe fruttato decine di migliaia di euro, invadendo il mercato dello spaccio in tutto il territorio tra Marche e Abruzzo.
All’operazione hanno collaborato i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e le unità Cinofile Carabinieri di Pesaro e Chieti.
Coltivava marijuana nella serra fatta in casa, arrestato un 30enne (Foto)
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