di Federico Ameli
Come giustamente fatto notare dall’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, paradossalmente la frazione di Colle di Arquata ha con tutta probabilità riportato più danni nello scontro con la burocrazia nostrana che dalle terribili ferite causate dal sisma del 2016.
Oltre che con degli evidenti danni dal punto di vista strutturale, infatti, negli ultimi quattro anni e mezzo il piccolo abitato di uno dei comuni più colpiti dal terremoto del Centro Italia ha dovuto fare i conti con le difficoltà connesse alle tante – forse troppe – pratiche da sbrigare nel difficile cammino della ricostruzione, che fin qui si è rivelato più scosceso del previsto.
Un calvario, quello di Colle, inaugurato alle prime ore del mattino di quel maledetto 24 agosto e ufficialmente archiviato – almeno si spera – solo qualche ora fa con l’annuncio dell’imminente installazione di barriere paramassi che finalmente consentiranno agli addetti ai lavori di presentare i loro progetti per la rinascita di una frazione rimasta paralizzata dal rischio frane.
«Il caso di Colle – spiega lo stesso Castelli nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’Amministrazione arquatana – è davvero emblematico: siamo di fronte a un 40% di immobili lesionati dal sisma che fanno da appoggio alle restanti abitazioni, che tuttavia non hanno riportato danni significativi. Ciononostante, una frana nella parte alta del paese ha finora impedito di intervenire e di portare avanti la ricostruzione.
La procedura fin qui adottata si è rivelata piuttosto macchinosa, ma grazie alla solerzia dimostrata dall’ingegner Stefano Babini – presente in conferenza stampa nella duplice veste di direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Marche e di responsabile dell’ex genio civile che ha redatto il progetto in questione – e attraverso una delibera di giunta abbiamo approvato e finanziato un’opera in grado di sbloccare la situazione una volta per tutte».
A spiegare nel dettaglio le motivazioni della problematica le tanto attese novità di cui potranno presto beneficiare gli abitanti di Colle è stato lo stesso ingegner Babini. «In più occasioni, i cittadini ci hanno fatto presente che per il futuro della frazione venivano avanzati pochi progetti. Il problema principale era rappresentato dal versante al di sopra di colle, interessato da fenomeni di caduta massi che, in base alle normative, impedivano la stesura di progetti di riqualificazione».
Per venire a capo della questione, la Regione stanzierà 2 milioni e 400.000 euro destinati alla realizzazione una serie di imponenti barriere paramassi – si parla di una capacità di assorbimento pari a 8000 Kilojoule – che possano intercettare gli eventuali massi sulle rispettive traiettorie di rotolamento, arginando di conseguenza il rischio di frane e smottamenti e consentendo ai residenti di tornare a guardare con rinnovata fiducia al futuro.
Come illustrato da Babini, il progetto andrà direttamente in appalto e vedrà la luce necessariamente entro il prossimo inverno per evitare che le nevicate intralcino le operazioni, con i lavori che in base alla tabella di marcia stilata dall’Usr verranno avviati a partire da maggio per poi concludersi nel mese di novembre.
In attesa del taglio del nastro delle nuove barriere, già dai prossimi giorni gli interessati potranno avviare le procedure e presentare le loro proposte di ricostruzione allo sportello dell’Ufficio speciale per la ricostruzione. «Vogliamo far passare il messaggio che da oggi in poi a Colle non è fermo più nulla – dichiara Babini -. Aspettiamo a braccia aperte i nuovi progetti per procedere di pari passo e arrivare insieme alla conclusione dei lavori».
Ridurre al minimo il rischio di caduta massi consentirà infatti ai progetti di ottenere la certificazione da parte dei geologi, requisito fondamentale in ogni pratica di ricostruzione.
«Quello di Colle – dichiara Cinzia Marucci in rappresentanza della categoria – è un esempio virtuoso di come debba essere affrontata la ripartenza dal sisma».
Mentre l’ingegner Babini sovrintenderà alle operazioni di messa in sicurezza, gli istruttori potranno dunque mettersi subito al lavoro senza perdere ulteriore tempo, evitando di conseguenza di dilatare ulteriormente i tempi previsti per la ricostruzione nella consapevolezza di poter contare presto su un’opera che verrà completata entro il prossimo autunno.
«Per la frazione di Colle – spiega il sindaco Michele Franchi – si tratta di un notevole passo avanti: grazie alle barriere paramassi potremo dare risposte immediate ai tanti cittadini che chiedevano di snellire l’iter burocratico. Se in futuro ci saranno degli ulteriori interventi da portare avanti non ci tireremo indietro, ma quel che è certo è che da oggi, finalmente, si potrà iniziare a parlare di ricostruzione pesante anche a Colle di Arquata. Parliamo di una battaglia fondamentale per il nostro territorio, che abbiamo portato a termine grazie a un’organizzazione che garantirà degli ottimi risultati».
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