di Franco De Marco
Il pittore ed ex insegnante Dante Fazzini lascia non solo tante opere che fissano volti e luoghi di Ascoli ma anche un significativo testamento spirituale. Lo ha spiegato bene don Beniamino Ricciotti che oggi pomeriggio, in un affollato Duomo di Ascoli, ha celebrato il rito funebre dell’artista ascolano scomparso a 70 anni a causa dell’aggravarsi di una terribile malattia che lo aveva colpito due anni fa.
E’ stata una cerimonia davvero commovente, con il sacerdote che ha sottolineato la straordinaria personalità del defunto, artista militante, ricercatore continuo e sperimentatore non solo con i pennelli e i colori. Don Beniamino Ricciotti, che ha assistito l’artista durante la malattia, ha sottolineato come Dante Fazzini si sia preparato alla parte finale del suo percorso sulla terra con grande serenità e consapevolezza. La creatività dell’artista, è un pezzetto della creatività del Signore. Ha anche letto la “Preghiera dell’artista” scritta da Dante Fazzini a conclusione del suo ultimo catalogo, quello dedicato in particolare ai ritratti dal vivo di personaggi ascolani eseguiti nel Caffè Meletti, intitolato “Il mestiere del pittore”, pubblicato nel dicembre del 2018. “Padre infinito, origine e custode della meraviglia – si legge nella preghiera – consegnami alla tua bellezza. Dammi la forza della gratitudine per il miracolo che abbiamo chiamato Arte che solo in te si specchia, che solo a te unicamente torna”. Un vero testamento spirituale. «Portiamoci dentro la sua testimonianza» l’invito del celebrante
Alla cerimonia, oltre ai familiari, la moglie Elena, le sorelle Isolina e Vittoria, gli altri parenti, i tanti amici, tra cui numerosi artisti ascolani come Giuliano Giuliani, Augusto Piccioni e Lucio Alfonzi.
Il sindaco Marco Fioravanti, con un post su Facebook, lo ha così ricordato: “Il mio più caloroso abbraccio ai familiari e a tutti i cari di Dante Fazzini. Ha raccontato Ascoli attraverso le proprie opere, ha contribuito alla crescita e alla formazione di generazioni di studenti. Lo ringrazio di cuore per il grande impegno mostrato in tanti progetti culturali e in tante iniziative sociali della nostra città. Ciao Dante, Ascoli non ti dimenticherà”.
Applausi al termine della cerimonia. Dante Fazzini, dopo aver manifestato il suo talento sin da bambino, nel suo percorso artistico ha sempre avuto una totale indipendenza di espressività. Proprio questa indipendenza, senza mai abbracciare stilemi o correnti artistiche, abbinata ad una ricerca continua, ne ha fatto un pittore particolarmente creativo e ricco di espressività e sentimenti. Ogni sua opera andava oltre. Con un impegno nella cultura anche al di fuori del suo studio in via Tribù Fabia. Ha dato il suo contributo a tante iniziative anche originali e controcorrente. Ma sempre capaci di arricchire se stesso e gli altri.
“Cronache Picene” si permette, pur in questo doloroso momento, di proporre alle istituzioni, quando naturalmente sarà possibile, di dedicare a Dante Fazzini una personale postuma delle sue opere che, attraverso luoghi simbolo e volti di personaggi, hanno raccontato nel corso degli anni una città piena di colori, di forte carattere e soprattutto di bellezza.
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