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Crisi economica e sisma
«Occorre cabina di regia unica»

PICENO - Cna e Confesercenti concordi nel ritenere fondamentale un tavolo permanente sui due delicati temi. Lo scopo: «Combattere la disoccupazione giovanile puntando anche sulla valorizzazione delle attività artigiane e commerciali»
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Una cabina di regia unitaria, che tenga conto delle aree interessate dal sisma e della crisi che ormai da anni attanaglia il Piceno. E’ quanto chiedono Cna e Confesercenti al fine di combattere la disoccupazione giovanile, puntando anche sulla valorizzazione delle attività artigiane e commerciali.
«La proposta è di attivare un tavolo permanente di concertazione per un confronto fra istituzioni, enti e associazioni di categoria al fine di meglio sfruttare tutte le opportunità messe in campo a livello nazionale, regionale e locale. -spiegano Luigi Passaretti e Francesco Balloni, presidente e direttore della Cna- Crediamo sia fondamentale avviare un percorso che produca nel minor tempo possibile risultati concreti per lo sviluppo delle imprese e per l’occupazione, quella giovanile in particolare».

Elena Capriotti della Confesercenti e Balloni con il conduttore di “Sereno Variabile” Bevilacqua

«Area di crisi complessa, fondi per i centri storici, agevolazioni per comuni e imprese che operano in direzione di una rivitalizzazione di centri storici e borghi e in una riduzione della disoccupazione giovanile -è la posizione di Cna e Confesercenti- sono opportunità diffuse sul territorio del Piceno, sia per quanto riguarda le realtà locali che le imprese. Sia quelle già esistenti e quelle che, sfruttando voglia di fare e inventiva dei giovani, possono nascere. Governare questo processo vuol dire garanzia di non disperdere energie e risorse e far sì che le imprese, già strutturate o di nuova creazione, possano intraprendere una strada sicura e stabile sul fonte del fatturato e, di conseguenza, dell’occupazione».
Azioni di governance sempre più fondamentali, anche in base agli ultimi dati elaborati dal Centro studi della Cna delle Marche. Sulla base delle dinamiche demografiche delle imprese attive, infatti, è possibile osservare che il sisma ha provocato effetti negativi soprattutto per i servizi di soggiorno e ristorazione e per le “altre attività di servizi”, nelle quali dominano le presenze delle imprese di servizio alle persone e alle famiglie. Sono quelle imprese che rivestono un’importanza strategica per l’attrattività e la tenuta socio-economica delle realtà urbane di piccola dimensione sparse sul territorio collinare e montano delle aree interne. Gli effetti negativi si manifestano anche per agricoltura e manifatture, sebbene con intensità non paragonabile a quella dei due settori citati.
Se si approfondisce la dinamica dei servizi, considerando fra i più rilevanti, il commercio, i trasporti e il turismo, il quadro che si delinea è di fortissimi danni all’economia del cratere. Mentre il fatturato del commercio si presenta stabile per la regione, per il cratere cala dell’8% nel quarto trimestre 2016 e del 4% nel primo del 2017, nonostante che le imprese commerciali del cratere possano aver beneficiato della rete di solidarietà avviata dopo gli eventi sismici. Nei servizi di soggiorno e ristorazione il fatturato delle piccole imprese del cratere cala del 5% circa nel quarto trimestre 2016 e crolla (-15 %) nel successivo trimestre, quando invece si registra solo una lieve flessione a livello regionale.


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