di Maria Nerina Galiè
Oggi, 2 giugno 2021, sono trascorsi 75 anni da quando gli italiani sono stati chiamati a scegliere tra la repubblica e la monarchia. Un evento epocale da ricordare ogni anno insieme agli artefici del cambiamento, liberando la Nazione dall’oppressione di un regime oltranzista che l’aveva trascinata in un conflitto i cui effetti furono devastanti sotto ogni punto di vista.
Ed ecco allora che anche oggi, in Piazza Roma ad Ascoli, l’Alzabandiera accompagnato dalle suggestive note dell’Inno Nazionale cantato da Ilaria Roscioli ha più che mai un senso. Al cospetto di quella bandiera e attraverso le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella lettera inviata ai prefetti, è stato ribadito il grande sforzo dell’Italia nell’affrontare un altro nemico: la pandemia da Coronavirus.
Gli effetti, pure devastanti, sono stati ricordati insieme con le vittime. Ai giovani e agli anziani il pensiero di Mattarella, radici e futuro della nazione, un futuro che lo stesso presidente invita a guardare con fiducia, ringraziando chi si sta occupando dell’imponente macchina delle vaccinazioni.
Il prefetto Carlo De Rogatis ha presenziato la cerimonia affiancato dal colonnello Igor Torti, comandante del 235° Rav piceno, in rappresentanza di tutti i corpi armati, dal presidente della Provincia Sergio Fabiani e dal sindaco di Ascoli Marco Fioravanti.
Ai lati del Monumento ai Caduti, omaggiato con la deposizione della corona di alloro, da una parte i sindaci del Piceno ed i rappresentanti locali al Governo e alla Regione Marche – tra cui l’onorevole Rachele Silvestri, gli assessori regionali Guido Castelli e Giorgia Latini e la consigliera regionale Anna Casini – dall’altra le più alte cariche locali delle forze dell’ordine.
Schierati anche rappresentanti dell’associazione Combattenti con il loro stendardo.
Pochi e composti i cittadini che hanno assistito alla cerimonia. Un po’ perché si è tenuta piuttosto presto in un giorno festivo – alle 9,30 puntualissimo lo speaker ha annunciato l’inizio – un po’ perché, inutile negarlo, i potenziali assembramenti fanno ancora paura.
Sempre nel rispetto delle norme anti Covid il prefetto De Rogatis si è poi recato in Prefettura, dove è avvenuta la consegna delle Medaglie d’Onore ad Alfredo Pulcini (classe 1919), Giovanni Buonincontro (deceduto, ritirerà il figlio Aniello), Alberto Marinelli (deceduto, ritirerà il figlio Decio), Angelo Voltattorni (deceduto, ritirerà la nipote Leonilde).
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