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Quintana, il cavaliere Chicchini
è l’aperitivo di “Estate Sant’Emidio”

ASCOLI - Il Sestiere rossoverde presenta il nuovo cavaliere che ha già provato più volte pista e moro. Il 32enne folignate è un esordiente, dopo che due anni fa era stato a un passo dalla Piazzarola. Il caposestiere Gasparrini e il console Crescenzi sperano di riportare a Palazzo Sgariglia un Palio che manca da 23 anni. Serate a tavola con i ristoratori del territorio. Il ricordo di Adele Cappelli
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Pierluigi Chicchini

 

di Andrea Ferretti

 

Il Sestiere di Sant’Emidio fa cifra tonda e spera sia la volta buona per riportare a casa un Palio dopo 23 anni. Cifra tonda perchè Pierluigi Chicchini, esordiente al Campo dei Giochi in questo 2021, è il ventesimo cavaliere della storia rossoverde. Succede a Riccardo Raponi che aveva corso nel 2019 – ultimo anno quintanaro prima del “buco covid” 2020 – e approda nell’Arme legata a doppio filo al ricordo e alle gesta del grande Gianfranco Ricci, il cavaliere faentino prematuramente scomparso nel 1998, proprio l’anno in cui Franco Melosso regalò l’ultimo Palio a Sant’Emidio.

Con il caposestiere Mariangela Gasparrini

Chicchini, 32enne di Foligno, due anni fa a un passo dalla Piazzarola, stavolta non deve fare i conti con le elezioni per il rinnovo ei comitati di Sestiere. Quella volta per essere biancorosso, Fulvio Giovannetti doveva diventare caposestiere. Così non fu, venne eletto Carlo Bartoli e il cui comitato virò per il ritorno di Nicholas Lionetti.

Stavolta non ci sono dubbi. Chicchini da mesi si è legato al Sestiere di Sant’Emidio quando mise nero su bianco con il caposestiere Mariangela Gasparrini e il console Vittorio Crescenzi. Che ora si affidano a una squadra rodata e formata, oltre che da Chicchini, dalla scuderia “Isola Azzurra” di Castel di Lama di Massimiliano “Max” Ferri e da Matteo Peroni, ascolano di 27 anni, “secondo” di Chicchini dopo essere stato la riserva di Gubbini a Porta Tufilla nel 2019.

Con il console Vittorio Crescenzi

Circondato dai sestieranti, in un giardino a tinte rossoverdi già pronto per gli eventi di quella che si preannuncia come l’estate della ripresa, Chicchini non appare emozionato più di tanto. Sa quello che vale – sue le Quintane di Foligno per il Rione Pugilli nel 2016 (Giostra della Rivincita) e 2019 (Giostra della Sfida) – e soprattutto sa bene quello che il popolo rossoverde gli chiede.

«Non sono venuto ad Ascoli per fare nove centri e girare due secondi meno degli altri, ma nemmeno per… spaccare. So il valore dei miei avversari – le parole di Chicchini – e ce la metterò tutta per ripagare la fiducia che mi è stata data da un Sestiere con cui abbiamo basato il rapporto sulla trasparenza creando una bella complicità. Due elementi che ti fanno lavorare bene. Spero che sia un rapporto duraturo. In gara può accadere di tutto – aggiunge – ma si fa bene e si può vincere solo se si lavora insieme, la squadra è determinante perchè da solo non potrei fare nulla. Affronto una Giostra diversa rispetto a quelle alle quali ho partecipato. Mi devo confrontare con un bersaglio fisso – conclude – e non con gli anelli, per questo ho affrontato e affronto allenamenti specifici che prevedono anche nuove traiettorie. Abbiamo individuato e provato cavalli che si sono rivelati tutti molto validi».

Lo dice a pochi metri dal murale del mitico Gianfranco Ricci. «Per me è un onore essere qui, anzi è la prima volta che corro per un Sestiere, Rione o Quartiere dove aveva corso lui».

Il console Vittorio Crescenzi è ancora rammaricato per le mancate Quintane del 2020 («nonostante fossimo una zona free-covid non abbiamo potuto fare niente») ma spera di rifarsi con… gli interessi. Insieme al caposestiere Mariangela Gasparrini spiega l’addio di Raponi («avevamo investito su un giovane, ma non se l’è più sentita di giostrare ad Ascoli») e illustra le serate della “Estate Sant’Emidio” con il Sestiere che ha deciso di lasciare campo libero (pardon il giardino della sede di Palazzo Sgariglia) a ristoratori del territorio. Appuntamenti dal 16 giugno al 31 luglio: si comincia mercoledì 16 e sabato 19 giugno con la “Pizzeria da Bruno”.

La Gasparrini lancia anche due proposte. La prima: «Il nostro Sestiere è a disposizione per il cammino che ci ci porterà ad Ascoli capitale italiana della cultura 2024». La seconda, con un velo di tristezza: «E’ stato un anno pandemico molto difficile per tutti. Per me, per noi tutti, ancora di più. Ho perso mia madre, un caro collega ed è morta Adele Cappelli, mia parente e anche la mia amica più cara, quintanara e nostra sestierante. Quest’anno la Quintana la dedichiamo a lei, e spero che questa proposta venga raccolta anche dal Consiglio degli Anziani».

Con Chicchini salgono dunque a 20 i cavalieri che dal 1955 al 2019 hanno giostrato per Sant’Emidio. Ecco i suoi predecessori: 24 volte Franco Melosso, 21 Gianfranco Ricci, 7 Mario Margasini, 6 Eugenio Santoni, 5 Jacopo Rossi, 4 Leonardo Polli; 3 Luigi Ripani, Enrico Giusti, Riccardo Raponi; 2 Carmine Bettini, Willer Giacomoni, Claudio Stefanetti, Andrea Leonardi; 1 Pierluigi Carafa, Piero Cruciani, Fabrizio Fani, Rovero Matilli, Federico Minestrini, Aldo Falcioni.

La speranza dei rossoverdi è che Chicchini possa entrare anche nell’Albo d’Oro di chi ha vinto il Palio. Prima di lui all’Arme rossoverde l’hanno regalato 8 volte Gianfranco Ricci, 2 volte Franco Melosso e una volta Eugenio Santoni nel lontano 1957.

Max Ferri della scuderia “Isola Azzurra”, Vittorio Crescenzi, Pierluigi Chicchini, Mariangela Gasparrini, il secondo cavaliere Matteo Peroni

 


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