di Salvatore Mastropietro
La stagione sportiva ormai arrivata alla conclusione rimarrà nella memoria dei tifosi dell’Ascoli per numerosi motivi. La cavalcata-salvezza compiuta nella seconda parte di campionato con l’approdo del duo Sottil-Polito è sicuramente tra questi. Non sono mancati, però, errori, specialmente nella prima parte del torneo e la società stessa, patron Pulcinelli in primis, non lo ha mai nascosto. Tra i vari aspetti che hanno segnato un record in negativo c’è anche quello dell’elevato numero di calciatori tesserati tra le due sessioni di mercato, di cui molti non sono riusciti a lasciare alcun segno.
Tra gli oggetti misteriosi passati sotto le Cento Torri nell’ultima stagione c’è l’attaccante Apostolos Vellios, che in bianconero ha collezionato tra settembre e dicembre un totale di 8 spezzoni di partita prima di essere messo fuori rosa da mister Sottil.
Il centravanti greco, che arrivava nel Piceno da alcune esperienze anche importanti, ha ripercorso ai microfoni del portale greco Metrosport.gr la propria stagione vissuta con la maglia dell’Ascoli: «Se mi avessero detto prima di andare all’Ascoli quello che mi avrebbe atteso, non ci avrei creduto affatto. Sono successe cose che non sapevo. Io avevo un contratto con l’Atromitos, avrei potuto giocare un altro anno, per poi liberarmi e vedere quello che sarebbe successo. Quando è arrivata l’offerta dell’Ascoli non ci ho pensato due volte, ho parlato con la mia famiglia e ho accettato di trasferirmi. Quello che ho trovato è stato un Calvario: è l’unica squadra che ho incontrato ad avere ben 3 direttori sportivi! Arrivavano sempre nuovi giocatori, ne hanno portati 22 alla preparazione».
Vellios, che ha rescisso il proprio contratto con l’Ascoli, ha sottolineato anche altre aspetti: «In ogni posizione avevamo 4 giocatori. Purtroppo mi sono rotto presto una costola e nel frattempo ci sono stati dei cambi con i direttori tecnici, cambiando anche 3 allenatori. Mi sono seduto e ho guardato gli sviluppi come se stessi guardando la Tv. Durante la stagione abbiamo visto molti volti nuovi, molti non parlavano inglese… una soap opera! L’ultimo allenatore che è arrivato (Sottil, ndr) ha cambiato 14-15 persone, ne ha portate tante altre. Non potevo continuare a vivere questo. Sarei voluto partire a gennaio e risparmiare 6 mesi. Per fortuna ho avuto un allenatore per il lavoro extra, voglio essere pronto in qualsiasi momento».
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