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Il superperito di Rigopiano
per scoprire le cause della morte
della giovanissima Aurora Stella

ASCOLI - La drammatica morte della studentessa sconvolse l'intera città. Ora il giudice Annalisa Giusti ha affidato a tre super consulenti il compito di vedere se ci sono stati errori o omissioni da parte dei sanitari
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Aurora Stella

C’è anche Cristian D’Ovidio, professore universitario a Chieti e autore delle autopsie sui corpi delle persone sepolte sotto la valanga di Rigopiano, tra i 3 periti ingaggiati dalla Procura di Ascoli per fare piena luce sul decesso della giovanissima Aurora Stella. Lunedì i consulenti (insieme a D’Ovidio ci sono anche il cardiologo di Monza Filippo Scalise e l’infettivologo Arturo Di Girolamo) giureranno in tribunale per poi procedere alla perizia che avrà valore di prova al processo in quanto svolta sotto forma di incidente probatorio. Per la drammatica morte della ragazzina, deceduta il 22 febbraio 2016 per le complicanze di quella che in un primo momento sembrava essere un’influenza, sono al momento indagati 12 medici del Mazzoni di Ascoli e del Torrette di Ancona.

Cristian D’Ovidio

Secondo la Procura, ad Aurora, figlia di Mario Stella conosciutissimo tifoso bianconero e della consigliera comunale Daniela Massi, non sarebbe stata somministrata, sia ad Ascoli sia ad Ancona, una terapia antivirale in grado di salvarla dalla “miopericardite acuta” che gli era stata diagnosticata. L’accusa contesta anche ad un medico del pronto soccorso ascolano di non aver trattenuto in osservazione la paziente, giunta al Mazzoni dopo una serie di svenimenti determinati dall’influenza, per sottoporla ad esami più approfonditi per escludere patologie cardiache sottostanti alla sincope che poi purtroppo si sono verificate. La perizia servirà ora, secondo quanto disposto dal giudice per le indagine preliminari Annalisa Giusti, proprio per fare piena luce sull’operato dei medici che ebbero in cura la sfortunata Aurora e se una corretta tempestiva diagnosi avrebbe potuto evitarne la morte

r.p.


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