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Stangoni si prepara al bis:
«Cinque anni duri,
ma la ricostruzione è partita
Ora pronti per nuove sfide»

ACQUASANTA TERME - Il sindaco annuncia la ricandidatura e traccia un bilancio del suo primo mandato: «Tra sisma e Covid, abbiamo affrontato due emergenze epocali senza mai mollare. Oggi abbiamo 127 cantieri aperti. Tanti i progetti messi in campo anche per turismo e infrastrutture ma vogliamo fare di più. Le frazioni sono la nostra storia, non le abbandoneremo. In autunno i lavori nella zona termale. Ricostruiremo Comune e scuola. Obiettivo rilancio per il Parco Rio»
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Il sindaco di Acquasanta Stangoni

di Luca Capponi 

Il sindaco Sante Stangoni ha sempre sostenuto che i cantieri rappresentano uno dei “termometri” atti a misurare la situazione di ripartenza post sisma. Anche nei momenti più duri, arrivando a prese di posizione forti. Oggi, però, quando nel territorio di Acquasanta se ne contano ben 127, tra frazioni e capoluogo, con una ricostruzione che finalmente sembra aver preso il passo giusto, annuncia: «Nonostante i tanti progetti messi in campo in questi 5 anni, non abbiamo ancora finito. C’è molto da fare, abbiamo ancora idee, voglia e amore per il territorio: mi ricandido per portare a compimento quanto iniziato».

Cantieri lungo il corso principale

Geologo, 44 anni, fu eletto nel maggio del 2016. Di lì a poco l’inizio di un’avventura amministrativa subito in salita, alle prese con il primo degli eventi epocali affrontati: il terremoto e la sua lunga scia di scosse, culminata con l’incredibile nevicata del gennaio 2017. Emergenza che ancora oggi si protrae. Sommata ad un altro evento spartiacque, ovvero la pandemia da Covid.

«Siamo attualmente all’interno di due emergenze nazionali, due momenti drammatici, ma non ci siamo mai buttati giù -conferma Stangoni-. Continuiamo a vivere una situazione surreale, abbiamo dovuto chiedere alla persone di restare in casa mentre prima dicevamo il contrario. Nel 2016 circa 1.500 acquasantani sono dovuti andare via a causa del sisma. Agire in loco sulla ricostruzione privata non è stato semplice, così come creare  un ufficio tecnico qui in Comune per dare risposte alle persone, con dipendenti che andavano e venivano, ma oggi possiamo dire che ci siamo riusciti. Restituire le prime case e far tornare tutti è sempre stata la priorità. Stesso discorso per la scuola e la palestra a Centrale, realizzate a tempo di record. Adesso possiamo puntare decisi anche su un altro tema nodale, cioè quello turistico, con le seconde e terze case».

Il Comune verrà demolito e poi ricostruito

Nel ripercorrere la sua prima esperienza alla guida del bel borgo montano, che ad oggi conta circa 2.800 abitanti, Stangoni non può non ricordare quanto fatto, dalla viabilità fino al complesso della piscina e della grotta sudatoria,sulla linea del traguardo dopo decenni di chiusura. Ma al tempo stesso prepara alcune sfide per il futuro, tra cui il rilancio del Parco Rio. E vuole portare a termine la ricostruzione del Municipio, della scuola elementare e la riqualificazione del Teatro dei Combattenti.

«Abbiamo messo in cantiere tante progettualità reperendo fondi, su tutti i 6 milioni per piscina e grotta; di questi, 3 milioni ottenuti dagli sms solidali facendo lotte incredibili contro tutto e tutti, ma era prioritario rilanciare un gioiello fermo da troppo tempo -va avanti il sindaco-. I lavori partiranno in autunno. Sempre in autunno, dovrebbe riaprire il sito di Castel di Luco, mentre lo stabilimento termale e l’Hotel Italia sono già operativi da un paio di anni dopo il ripristino per danni lievi grazie a un contributo di 1.600.000 euro».

Gru in centro

Attrarre turisti e visitatori è uno dei punti fermi della gestione Stangoni. Ecco dunque il rilancio del Mulino Angelini, a Piedicava, dove stanno per partire i lavori (250.000 euro), o il progetto dedicato alle mulattiere, realizzato in tandem con la Fondazione Carisap, 21 percorsi tutti tabellati che vedono un suggestivo snodo (con tanto di touch screen) nella piazzetta di San Gregorio.

«Sono segnali importanti per le piccole realtà con pochi residenti -continua il sindaco-. Penso anche ad un altro dei nostri fiori all’occhiello, lo splendido sito sulfureo de “Lu Vurghe“, nella frazione di Santa Maria, un gioiello che insieme al Gal collegheremo con la piscina termale e la grotta attraverso un percorso fluviale, per il costo di 110.000 euro. Ma pure alla ciclovia da Ponte d’Arli ad Acquasanta e alla struttura sportiva di Cagnano».

Lo spettacolo de “Lu Vurghe”

Capitolo viabilità e sinergia con Anas: a Rocca di Montecalvo partirà un secondo stralcio, poi si farà un intervento per sistemare e rendere percorribile la strada fino a San Gregorio (600.000 euro). Già partiti invece i lavori sull’arteria per Matera e Vallecchia (3 milioni) mentre per Peracchia e Capodirigo si sta per cominciare (4,5 milioni di euro), idem per la provinciale che conduce a Pozza e Umito (qui c’entra la Provincia, 9 milioni di euro), stessa cosa per San Gerbone (6-7 milioni).

«Avevamo già sistemato, invece, la strada per Tallacano e quella per Agore e Rocchetta -continua Stangoni-. Si tratta di restyling importanti su tantissime strade dove noi come Comune non potevamo avere le risorse necessarie per intervenire. Trovo però che sia fondamentale non abbandonare le frazioni, rappresentano la nostra storia ed anche una possibilità per il futuro. E poi le infrastrutture sono basilari per scongiurare l’isolamento. A proposito di frazioni, a breve partirà la riqualificazione delle piazze di Centrale, Paggese e Santa Maria».

La zona di Parco Rio

«Non ci siamo mai tirati indietro: sindaco, assessori e consiglieri, ognuno ha dato tanto al territorio, con sacrificio e serietà -ribadisce il primo cittadino-. Volevamo cambiare un territorio che vedevamo ormai abbandonato e in declino, oggi posso dire che si iniziano a vedere risultati importanti. Per questo abbiamo siglato un patto d’onore per completare l’opera e chiudere il cerchio».

Un cerchio da chiudere, sì. Ma senza smettere di sognare e mettere in tavola idee.

«Abbiamo altri due obiettivi degni di nota -conclude Stangoni-. Uno è quello di creare un’area di servizio per chi transita sulla Salaria, riqualificando totalmente il Parco Rio. Ci vedo un museo del travertino, negozi, giochi, parcheggi ed un viale alberato, una struttura polivalente per famiglie con ascensori per raggiungere il centro e la pista di ghiaccio che abbiamo già pronta nella zona dove prima sorgeva la piscina, la installeremo in inverno. L’altro “sogno” riguarda la realizzazione di un pozzo geotermico utilizzando l’acqua termale e quindi creando un telerilevamento all’interno del centro: ogni fabbricato avrebbe il suo efficientamento energetico a emissione zero, faremo delle prove per vedere se c’è l’acqua sufficiente per mettere in atto il progetto».

 

 


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