di Benedetto Marinangeli
Presentazione ufficiale questo pomeriggio all’auditorium “Tebaldini” del nuovo staff tecnico della Samb. A partire dal direttore sportivo Sandro Porchia per arrivare al mister Massimo Donati. A fare gli onori di casa il presidente rossoblù Roberto Renzi.
«Sono due persone che prima della parte tecnica mi hanno colpito dal lato umano -afferma il massimo dirigente rossoblù- . Chi viene alla Samb deve avere voglia di emergere. Essere diesse e tecnico del nostro club vuole dire essere già in alto ed a loro ho chiesto farci divertire ed allo stesso tempo di conseguire qualche risultato. Tutte le decisioni che prenderemo saranno condivise. Io ci credo».
Sandro Porchia si presenta così. «La piazza la conosco perché ci ho giocato contro quando militavo nel Crotone -dice-. È una piazza del sud in cui si vuole che la squadra dia sempre il massimo. Anche noi vogliamo tanto sacrificio e non capita tutti i giorni di essere nominato direttore sportivo della Samb. Sono molto orgoglioso di questo incarico. Vogliamo creare un gruppo unito e lavorare a 360° insieme all’allenatore e al presidente».
Sull’organico a disposizione della Samb, Porchia la pensa così. «Valuteremo determinati giocatori, chi rimane deve sposare la causa rossoblù in pieno -afferma-. Nei prossimi giorni faremo le prima valutazioni e sicuramente qualche giocatore lo porteremo in ritiro. Vogliamo capire chi vuole rimanere a San Benedetto e chi no. Il confronto con mister Donati sarà quotidiano. Ora ci sono tanti nomi ed è giusto che ci siano ma il nostro obiettivo è trovare giocatori con la fame, anche sconosciuti. Ma ognuno qui deve dare il massimo ed uscire dal campo con la maglia sudata. Il presidente non ci ha dato obiettivi ma ci ha chiesto di giocare bene e dare tutto. Ovviamente non vogliamo perdere».
E poi prende la parola Donati, alla sua prima esperienza alla guida di una prima squadra, ma con le idee estremamente chiare. «Per tanti sono inesperto ma a me non tocca per niente -analizza-. Sono anni che aspettavo questo momento e sinceramente non mi aspettavo un club e una città importante come San Benedetto. Sono carico e orgoglioso. Darò tutto».
Sotto l’aspetto squisitamente tecnico ecco il Donati-pensiero. «Abbiamo fatto analisi sulla Samb dello scorso anno -spiega-. Io sono intenzionato a giocare con la difesa a 3. Ho le idee abbastanza chiare, non mi fossilizzo su un modulo solo. Durante la partita si può variare. Vogliamo 24 calciatori sul pezzo. Dieci anni fa ho incontrato un allenatore (Giampiero Gasperini, ndr) con cui potevi scendere in campo anche ad occhi chiusi per come preparavamo la partita. Ogni gara deve essere vissuta come un match chiave. Sono malato di dettagli. Io non dormo per una rimessa laterale, magari farà ridere ma è così. Sarò giudicato per i risultati ed è giusto così. Però sono carico come una molla».
Donati, infine parla dei tifosi della Samb. «Una piazza calda, se la mia squadra andrà forte e mi seguirà con grande voglia probabilmente i nostri supporters saranno soddisfatti di ciò che facciamo ed è quello che vogliamo -conclude-. Il presidente Renzi ci ha chiesto di lavorare tanto. Sappiamo che lo scorso anno è stato molto complicato ma è ormai passato. Pensiamo al presente e tutti noi dobbiamo dare il massimo. Così si fanno i risultati».
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