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“L’Annunciazione” torna a casa
Successo siciliano per l’opera di Reni

ASCOLI - Oltre 10mila visitatori per la mostra organizzata a Nicosia. La pro loco locale dona 5mila euro per il restauro delle opere danneggiate dal terremoto
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Primeggia nuovamente sulla parete della pinacoteca civica di Ascoli il dipinto “L’Annunciazione” di Guido Reni, pittore del Seicento, dopo l’esposizione di Nicosia (Enna). E’ tornato dopo la felice collaborazione tra il presidente della pro loco locale, l’archeologo Charlie La Motta, e il direttore della pinacoteca ascolana, il professore Stefano Papetti.

Papetti e La Motta

La visita pastorale di Monsignor Giovanni D’Ercole nel comune siciliano dello scorso settembre, ha attivato l’iniziativa del prestito dell’opera d’arte di Guido Reni, inserita nella mostra “Guido Reni e la magnificente bellezza. Capolavori da Ascoli Piceno” e del ringraziamento siciliano con una raccolta fondi quale contributo per il recupero di opere danneggiate dal terremoto.
«L’assegno di 5mila euro – spiega Papetti – sarà destinato al restauro di uno dei dipinti di Cola dell’Amatrice».
La mostra, organizzata all’interno della Chiesa di San Calogero del Comune isolano con affreschi di Filippo Randazzi pittore nicosiano e allievo di Giacinto Brandi autore delle altre due tele in esposizione: “Beato Bernardo Abate” e “San Benedetto Abate” provenienti dalla chiesa ascolana di Sant’Angelo Magno, è stata curata dal Dottor Antonio D’Amico, direttore del Museo Diocesano di Nicosia e collaboratore insieme a Papetti di diverse mostre nelle Marche.
L’evento, promosso nei canali culturali più attrattivi come la Fiera del libro di Torino, è rimbalzato in tutto il mondo portando un considerevole afflusso turistico nella cittadina siciliana e un eco importantissimo per la città di Ascoli: oltre 10mila visitatori hanno apprezzato le opere esposte e raccolto quel filo immaginario che lega la città siciliana a quella marchigiana attraverso l’arte di Guido Reni e Giacinto Brandi con Filippo Randazzi.
«”L’arte che aiuta l’arte, ma soprattutto l’arte che rinvigorisce le nostre anime” questo il motto della mostra – sottolinea il presidente La Motta – ed è stato il punto di partenza per spiegare il perché di questa mostra: Guido Reni è stato un pittore che ha ispirato molti artisti e il connubio tra Giacinto Brandi e Filippo Randazzi rispettivamente maestro e allievo». «Il nostro scopo – prosegue l’archeologo – era quello di avvicinare due territori: l’entroterra siciliano, Ascoli Piceno e le Marche con questo doppio filo dell’aspetto solidale e dell’arte. E’ stato molto emozionante aver raccolto fondi per un valore universale, quello dell’arte, ci ha riempito di gioia e ringrazio di questa “magnificente” esperienza».

 


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