di Maria Nerina Galiè
Entro luglio un milione di marchigiani dovrebbe essere coperto da doppia dose di vaccino. Ne restano fuori 250.000, tra cui diversi anziani. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, all’incontro con i sindaci del Piceno lo scorso 8 luglio.
E va proprio alla popolazione anziana – fortemente a rischio di contagio per la variante Delta e quindi di incorrere nelle conseguenze peggiori in caso di contagio – la preoccupazione delle autorità sanitarie dell’Area Vasta 5, tra cui la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del Distretto Sanitario di Ascoli, che lancia l’allarme.
«Nel Piceno, un mese fa risultavano 3.890 over 60 che non avevano ancora ricevuto la prima dose. Qualcuno nel frattempo si è prenotato. Ma ne mancano ancora molti. Troppi per stare tranquilli».
E aggiunge, quasi come accorato appello: «Gli over 60, ma anche i fragili, che per vari motivi non si sono ancora vaccinati, possono presentarsi al punto vaccini anche senza prenotazione».
Tra i non vaccinati, qualcuno potrebbe essere stato scoraggiato dal timore di ricevere Astra Zeneca, ormai non più somministrato agli under 60. «Somministriamo anche il Janssen (Johnson&Johnson), che è in una sola dose e l’immunità si ottiene dopo 15 giorni», precisa la dottoressa Picciotti.
Altri, forse, sono stati mal consigliati o semplicemente non credono all’efficacia del vaccino.
«C’è anche la possibilità che qualcuno confidi nell’immunità di gregge. Ma attenzione, con la variante Delta non si possono fare questi conti, perché è molto più contagiosa, bastano pochi secondi di esposizione.
E si contagia anche chi è vaccinato. Anche se il vaccino protegge dagli effetti più gravi dell’infezione». Lo aveva ribadito anche il dottor Angelini, direttore del Sisp.
«Non vale – è ancora la dottoressa Picciotti che parla – aspettare che l’80% della popolazione sia vaccinata per pensare di liberarci dal Covid. Con la variante Delta, il virus continua a circolare. La conseguenza? Il 20% dei non vaccinati è più esposto alle conseguenze della malattia.
Se si ammalano 100 ragazzi, quasi certamente no accade nulla di grave. Se però il contagio colpisce un anziano non vaccinato, le conseguenze potrebbero essere molto gravi, come abbiamo visto in questi mesi di pandemia».
E spiega ancora come funzionano l’andamento del contagio ed il raggiungimento o meno dell’immunità nella popolazione.
«Nella prima ondata, a marzo 2020 quindi, nel Piceno il virus ha circolato meno, rispetto alle altre 4 province marchigiane. Da noi è stato inferiore il numero dei contagiati e, quindi, dei morti.
La maggior parte della popolazione quindi è rimasta “suscettibile” ed il risultato è stata l’impennata di casi, e delle peggiori conseguenze, dopo. Rientra nel normale andamento della pandemia.
Ma il Covid non si debella. Non c’è immunità permanente, come avviene ad esempio con il morbillo. Anche chi si è contagiato con il Coronavirus infatti riceve il vaccino, anche una sola dose, per avere una copertura efficace. Che però non sarà duratura. Quindi il virus continuerà a circolare.
Le marche sono note anche per la longevità della popolazione. Tra i motivi anche il fatto, evidentemente, che vengono curati bene. Il Covid purtroppo è stato inclemente con gli anziani. Dobbiamo proteggerli. Ed il vaccino ora è l’arma».
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