di Salvatore Mastropietro
(foto Ascoli Calcio)
Il primo impegno ufficiale della nuova stagione sportiva dell’Ascoli si è concluso con una sconfitta, ma è una sconfitta che ci può stare. Il nuovo format stabilito dalla Lega di Serie A per la Coppa Italia ha reso più ostico il cammino di gran parte delle squadre del campionato cadetto, chiamate fin da subito a confrontarsi contro compagini di massima serie. Al Picchio è toccata l’Udinese, che si è presentata fin da subito con la miglior formazione attualmente schierabile e con calciatori di livello sugli scudi come Pereyra e Molina (fresco vincitore della Copa America).
La squadra di Sottil ha comunque offerto una prestazione tutto sommato positiva, prendendo per prima in mano il pallino del gioco e reggendo a livello fisico e tattico fino al micidiale uno-due sferrato dai friulani ad inizio ripresa. Soprattutto il primo tempo è stato giocato praticamente alla pari. Solo l’incertezza di Leali in occasione dell’1-0 ha rotto l’equilibrio ed i bianconeri hanno anche sfiorato la rete in un paio di circostanze con ripartenze non sfruttate nel migliore dei modi. La seconda frazione fa meno testo da questo punto di vista: da segnalare il passaggio alla difesa a tre nell’ultima parte del match. Chissà che non possa essere una variante tattica rispetto al 4-3-1-2 da prendere in considerazione anche in campionato.
er il resto, anche a livello di singoli ci sono stati diversi segnali positivi. Non è tra questi, come detto, la prova di Nicola Leali. Gli errori sul primo gol di Pereyra sulla difesa non ottimale in occasione del 2-0 pesano particolarmente sul risultato, ma una serata storta può capitare anche ad un leader come lui. Insomma, meglio che certe imprecisioni avvengano ora che più avanti. Decisamente migliore la prestazione dei due centrali. Eric Botteghin, dopo le buone cose già fatte vedere contro il Napoli, ha confermato ancora le sue principali caratteristiche a livello fisico e difensivo. Sarà lui il leader del reparto arretrato, come mostrato in occasione di un paio di letture di livello effettuate per sventare tentativi avversari. Bene al suo fianco anche Avlonitis, come al solito poco appariscente ma essenziale. Da rivedere gli esterni bassi: Salvi e Baschirotto sono sembrati ancora troppo timidi in entrambe le fasi, mentre D’Orazio si è disimpegnato meglio in fase di spinta che in fase di contenimento.
In mezzo al campo il terzetto schierato inizialmente da Sottil non si è certo distinto a livello di qualità, ma ha comunque fornito solidità all’intera squadra. Al netto di qualche pressione sbagliata che ha aperto il campo all’Udinese in un paio di circostanze, Buchel, Collocolo e Eramo hanno mostrato che i muscoli ci sono. C’è anche l’intensità, sebbene il ritmo gara vada ancora trovato. Dal punto di vista della costruzione si può fare meglio, ma la sensazione è che da questo punto di vista un passo in avanti verrà fatto con Saric e Caligara, che si candidano ad essere i titolari almeno sulla carta.
Insieme a Botteghin tra i più positivi c’è senz’altro Diego Fabbrini. Il nuovo trequartista bianconero è apparso in buona condizione fisica, sprintando e svariando su tutto il fronte offensivo. Palla al piede ha mostrato tutta la sua qualità in un lavoro che sarà fondamentale per collegare al meglio centrocampo e attacco. Nel reparto offensivo si è sentita tutta la mancanza di una punta di peso al fianco di Federico Dionisi, un lottatore ma a volte troppo isolato. Bidaoui dal canto suo ha mostrato di poter creare presupposti pericolosi, ma in campionato ci sarà bisogno di più concretezza. Se nella seconda parte della scorsa stagione l’ex Spezia aveva la scusante di una condizione fisica deficitaria, quest’anno – con un precampionato vissuto a pieno – non sarà così.
Adesso la testa è rivolta al Cosenza, caduto malamente contro la Fiorentina (4-0) proprio mentre l’Ascoli perdeva alla “Dacia Arena”. Dopo il Ferragosto di riposo si comincerà a lavorare a pieno regime in vista del match contro i calabresi, che dopo il ripescaggio sono ancora un cantiere a cielo aperto. In attesi che la squadra venga completata sul mercato, partire bene sarà fondamentale per una stagione in cui – si spera – la musica dovrà essere diversa rispetto alle due soffertissime salvezze conquistate in serie nelle ultime due stagioni.
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