di Marco Braccetti
Un angolo del centro finora tenuto ai margini del dibattito pubblico irrompe nella campagna per le elezioni amministrative del prossimo ottobre. «Sarà riqualificata la piazzetta antistante il Cinema-Teatro Concordia, che sarà arredata con elementi adeguati alla dignità del luogo, senza tuttavia ledere il diritto di passaggio e di carico/scarico necessari al teatro». Così è scritto nel programma elettorale del sindaco uscente Pasqualino Piunti.
Un’autentica chicca, che si va ad aggiungere ad altre questioni più dibattute. Come, ad esempio, Piazza Andrea Pazienza. Su questo fronte, c’è da sperare che l’eventuale Piunti-bis sia più incisivo del Piunti I. Infatti, quello spazio viene esplicitamente citato nelle “Linee programmatiche di mandato 2016-2021”: documento-bussola dell’amministrazione uscente, approvato dal Consiglio comunale il 22 ottobre 2016. «Particolare attenzione verrà rivolta a colmare i cosiddetti Vuoti urbani, come ad esempio quello rappresentato da Piazza Andrea Pazienza, prendendo in considerazione non solo l’area oggetto di riqualificazione ma anche quelle ad essa limitrofe – si legge nell’atto ufficiale – affinché il vuoto stesso possa trasformarsi in un nuovo spazio di vita personale e pubblica ed offrire una migliore qualità della vita sociale». Dal 2016 al 2021, però, nulla di concreto su questo fronte è stato fatto.
Ma torniamo all’attuale campagna elettorale e spulciano anche i programmi degli altri candidati alla carica di sindaco (o sindaca) alla ricerca di particolarità. Proprio la candidata sindaca Aurora Bottiglieri promette la «ristrutturazione della casetta rosa (ex casa del giardiniere) da utilizzare come casa dei bambini, nella quale i piccoli avranno a disposizione angoli interni ed esterni per l’intrattenimento, e una biblioteca interculturale».
Mentre Serafino Angelini punta l’indice su una questione che rischia di essere un’autentica bomba ad orologeria ambientale: «Il problema della ex rubinetteria di via Calatafimi, ormai triste esempio di archeologia industriale va in qualche maniera affrontato; innanzitutto va circoscritto e scongiurato un eventuale disastro ambientale per colpa di possibile inquinamento da cromo esavalente; una analisi attenta e circostanziata è necessaria al più presto per verificare la priorità e l’urgenza di intervento, nonché verificare la possibilità di aiuti esterni». Piccolo inciso: questo tema è davvero molto sentito dai residenti della zona e non solo. A inizio del 2019, l’allora assessore ai lavori pubblici Andrea Assenti affrontò questo nodo durante un incontro pubblico: «Non essendo una proprietà comunale non possiamo intervenire direttamente, ma abbiamo segnalato il problema a tutte le autorità». Si faceva balenare un possibile intervento della Procura della Repubblica di Ascoli ma, a distanza di oltre 2 anni, non si è mossa una foglia.
Volando verso Porto d’Ascoli, il candidato Antonio Spazzafumo punta molto su un’opera più volte promessa dall’amministrazione uscente. Ma le promesse non si sono mai concretizzate. Di che parliamo? «Realizzazione del nuovo sottopasso di via del Mare – è scritto nel programma del noto imprenditore – realizzato intorno alla seconda metà degli anni sessanta, costituisce oggi un pericoloso imbuto alla sicurezza del traffico viario e pedonale dell’intero tessuto urbano sambenedettese. Il sottopasso costituisce un elemento di cesura che taglia in due le aree della zona mare e quella del centro di Porto d’Ascoli limitando fortemente le potenziali risorse economiche-commerciali».
«Riteniamo non procrastinabile – scandiscono Spazzafumo e soci – l’ipotesi di realizzazione di un nuovo sottopasso che preveda di eliminare il setto centrale e metta in sicurezza i passaggi ciclo pedonali posti ai lati. Parallelamente alla linea ferroviaria e in continuità con la pista ciclabile di Viale dello Sport si potrebbe prevedere un ponte che permette di attraversare in sicurezza via Del Mare e congiungersi alla pista ciclabile di via Del Cacciatore-Sentina».
Infine Paolo Canducci che promette un’autentica rivoluzione in spazi dedicati allo studio. L’obiettivo è fare di San Benedetto una città universitaria «attrarre a San Benedetto nuove sedi distaccate degli atenei marchigiani e abruzzesi, anche pensando a nuovi locali per ospitarli (ad esempio il PalaRiviera, in compatibilità con le attività ivi già esistenti). Tale ipotesi potrebbe liberare l’immobile dell’Ex Gil – attuale sede dell’Unicam, affacciata sul lungomare ndr – (che mediante un bando europeo potrebbe essere destinato ad attività di valorizzazione turistica) e favorire collaborazioni fra Comune e Università per la ricerca e lo sviluppo a favore della collettività».
IL PROGRAMMA DI SERAFINO ANGELINI
IL PROGRAMMA DI AURORA BOTTIGLIERI
IL PROGRAMMA DI PAOLO CANDUCCI
IL PROGRAMMA DI PASQUALINO PIUNTI
IL PROGRAMMA DI ANTONIO SPAZZAFUMO
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