Angelini, Bottiglieri, Canducci e Piunti durante il confronto di VeraTv
di Federico Ameli
Ultime ore prima del canonico silenzio elettorale a San Benedetto, dove i cinque aspiranti sindaco sono alle prese con gli appuntamenti conclusivi al termine di una campagna decisamente intensa ma portata avanti nella convinzione dei propri ideali e, soprattutto, nel rispetto reciproco e in un clima di cordiale competizione.
È stata questa l’impressione che Serafino Angelini (M5S), Aurora Bottiglieri (Pd), Paolo Canducci (Verdi) e il sindaco uscente Pasqualino Piunti, quattro dei cinque candidati alla poltrona più ambita di viale De Gasperi – Antonio Spazzafumo, leader della coalizione civica Libera aveva già altri impegni da onorare – hanno espresso nel corso dell’ultimo confronto elettorale ospitato da VeraTv nella serata di ieri, giovedì 30 settembre.
Nella splendida cornice della Palazzina Azzurra, con la direttrice Gloria Caioni a coordinare le operazioni, i quattro contendenti hanno espresso le loro posizioni in merito ad alcune dei temi più spinosi di questa campagna elettorale, che come già anticipato va ormai verso il termine senza che nessuno dei partecipanti alla corsa al mandato abbia espresso la volontà di togliersi dei sassolini dalla scarpa: qualche attacco politico, ma nulla che vada oltre le regole e il buon senso del gioco.
Come da diverse settimane a questa parte, al centro del dibattito politico non potevano non finire due delle strutture sportive più in vista della città, lo stadio Ballarin e una piscina comunale reduce dal fallimento della partecipazione al bando “Sport e periferie”. Due temi che hanno finito per mettere d’accordo Angelini (che dovendo scegliere tra le due ha accordato una preferenza alla piscina), Bottiglieri e Canducci, che in coro hanno sottolineato la necessità di ristrutturare gli impianti e prestare loro un’attenzione maggiore da quella dimostrata dal sindaco Piunti, che a sua volta ha replicato manifestando la volontà di portare a termine i progetti intrapresi in questi cinque anni di mandato.
Qualche dubbio anche sulle cifre del bilancio cittadino, oggetto di una pungente domanda posta dalla stampa locale, con il blocco dei tre sfidanti che ha preferito non sbilanciarsi e il solo sindaco Piunti a fare il punto sui circa 80 milioni di euro in questione, mentre sulla viabilità del centro storico – altra annosa questione del dibattito sambenedettese – i quattro candidati hanno espresso la necessità di intervenire per creare una zona a traffico limitato.
A14 al centro del dibattito
Diverse le proposte sul piatto: dallo spostamento del distretto sanitario di via Romagna proposto da Bottiglieri all’esempio delle aree pedonali di Barcellona richiamato da Canducci, passando per la diminuzione del numero dei veicoli da incentivare attraverso l’istituzione di apposite linee di autobus gratuiti caldeggiata da Serafino Angelini.
Il gioco delle parti ha poi voluto che il blocco di centrosinistra composto da Angelini, Bottiglieri e Canducci rivolgesse aspre critiche al sindaco Piunti per la gestione della macchina comunale – «Prenderò in carico la delega al personale» annuncia Angelini in merito – e per la scarsa attenzione rivolta all’area di Porto d’Ascoli e ai quartieri periferici a sud della città, con il primo cittadino che ha invece rivendicato la scelta ormai ventennale, ai tempi dell’Amministrazione Martinelli, di far partire la ristrutturazione del lungomare e della pista ciclabile proprio dalla stessa Porto d’Ascoli.
Spazio poi alle domande dal pubblico, con i presenti che hanno colto l’occasione per chiedere lumi sulle alleanze che si costituiranno in caso di ballottaggio, sui progetti di viabilità con al centro l’ospedale Madonna del Soccorso e sull’arretramento dell’A14, e alle domande degli stessi candidati, che hanno avuto l’opportunità di punzecchiare un collega estratto a sorte su un tema a loro scelta.
Rivolgendosi a Piunti, Paolo Canducci ha posto l’accento sugli eventuali conflitti interni alla coalizione di centrodestra, con il sindaco uscente che ha invece ribadito l’unità di intenti che, a suo dire, regnerebbe tra le diverse forze politiche scese in campo per sostenerlo. Per lo stesso Canducci, Angelini opta invece sul ruolo della futura Amministrazione nel riunire tutti i comuni limitrofi per contrastare lo strapotere dei privati in materia di ambiente e salute, mentre Piunti chiude il cerchio interrogando Angelini sulla sua reale convinzione di poter approdare a un eventuale ballottaggio.
Cala così il sipario su una campagna elettorale che, stando alle previsioni di questi giorni, potrebbe riprendere subito dopo le urne del fine settimana per il testa a testa che decreterà le sorti della città per i prossimi cinque anni. Il tempo per chiarire gli ultimi dubbi è ormai giunto al termine, ancora qualche ora e su San Benedetto calerà il silenzio elettorale: sarà anche stata una campagna corretta e dai toni pacati, ma qualche giorno di calma – anche solo apparente – è proprio quello che ci vuole.
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