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Area di crisi industriale del Piceno,
altri 600.000 euro per la formazione continua

LAVORO - La Regione Marche approva i criteri. L'assessore Guido Castelli: «Il rilancio passa anche dall’innovazione delle maestranze»
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Una delibera della Regione Marche di oggi, martedì 26 ottobre, approva le linee di indirizzo per la formazione continua nell’area di crisi complessa del Piceno. Il provvedimento è stato appena approvato dalla giunta regionale grazie alle risorse disponibili della fase finale del ciclo di programmazione 2014-2020.

L’assessore Castelli

«Abbiamo aggiunto due tasselli fondamentali alla realizzazione dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale e del mercato del lavoro, che avevamo sottoscritto con gli accordi di programma tra la Regione e il Governo, nel 2017 e nel 2020 – spiega l’assessore alle aree di crisi Guido Castelli in un anno abbiamo mobilitato ben 14 milioni di fondi per investimenti e per la digitalizzazione dei processi produttivi delle imprese strutturate, per creare nuove realtà aziendali produttive e di servizi, per incoraggiare le imprese ad assumere e stabilizzare i contratti precari».

La delibera stanzia nel complesso 600.000 euro di fondi Fse, equamente ripartiti tra le due aree di crisi, e approva le linee di indirizzo per le attività formative finalizzate alla riqualificazione professionale degli occupati nelle aziende con sede operativa in uno dei comuni ammissibili. Il tutto nel segno dell’innovazione digitale, dell’efficientamento dei processi di internazionalizzazione e del passaggio generazionale, specie nei settori di specializzazione produttiva prevalente delle aree di crisi.

«Non è escluso – continua Castelli – che l’impegno finanziario della Regione su questa area, già implementato nella manovra di bilancio di fine 2020, venga ancora incrementato per finanziare altre domande della graduatoria del bando per la digitalizzazione, il tutto grazie alla modifica del piano finanziario del Por Fesr in corso di approvazione».

«Nel Piceno l’atto mette in circolo gli ultimi fondi dell’Adp originario, in attesa di stabilire le modalità e i tempi per la rimodulazione delle economie – è la prosecuzione dell’assessore – stiamo valutando, insieme al Tavolo permanente per le politiche attive del Piceno, come svincolare i residui dall’atto integrativo che ancora non è stato sottoscritto e le misure verso cui indirizzarli: tutto ciò va fatto in tempi brevi, per evitare che questi fondi diventino inutilizzabili per mancato rispetto delle tempistiche imposte dalla programmazione europea».

Dopo l’adozione della delibera verrà emanato l’avviso, rivolto sia alle aziende sia agli enti di formazione. Grazie alla procedura del just in time permetterà di assecondare i fabbisogni formativi delle imprese nel momento stesso in cui emergono, abbattendo i tempi tra la presentazione delle domande e l’avvio dei percorsi formativi.

«Siamo consapevoli della necessità di garantire e incoraggiare l’integrazione tra il mondo produttivo e il mercato del lavoro, con un’attenzione alle disparità territoriali che contraddistinguono la nostra regione – conclude l’assessore – il rilancio di un’area di crisi deve passare anche per la riqualificazione in chiave innovativa delle maestranze, mentre l’incremento occupazionale trova la sua fonte principale negli investimenti del sistema produttivo».


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