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Rifiuti, assemblea incandescente:
è botta e risposta
tra Fioravanti e contestatori

ASCOLI - L’incontro promosso dal sindaco nella Sala della Ragione ha rappresentato l’occasione per chiarire alcuni equivoci sulla famigerata assemblea Ata, ma anche per riaccendere vecchi dissapori. Si accendono gli animi, battibecco al veleno fra il primo cittadino, il consigliere Speri e l’assessore Stallone
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di Federico Ameli

 

«In vita mia non mi sono mai nascosto e non ho intenzione di farlo. Sono l’unico sindaco che ci ha messo la faccia. Voglio continuare così, con onore e rispetto».

Inizia così il discorso di Marco Fioravanti in apertura all’assemblea pubblica da lui convocata nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani per illustrare la sua posizione sull’ormai noto piano d’ambito Ata, finito da qualche settimana a questa parte al centro di un vivace dibattito in tutta la Vallata del Tronto.

Alcuni dei presenti nella Sala della Ragione

Nonostante il poco preavviso, la cittadinanza non ha voluto mancare a questa importante occasione di chiarimento e di confronto pubblico, con gli addetti al controllo della sala che hanno impedito l’accesso ai ritardatari per evitare il sovraffollamento della sala, con una capienza fissata a circa 100 presenze.

A salutare l’ingresso delle autorità e degli intervenuti erano presenti alcune decine di manifestanti che, con striscioni e fischietti, hanno esternato il proprio dissenso nei confronti della scelta del sindaco Fioravanti e di buona parte dei suoi colleghi di provincia.

Presenti anche diversi esponenti delle forze dell’ordine, sia in divisa che in borghese, per tenere d’occhio una situazione che, dopo l’apparente calma iniziale, si è ben presto surriscaldata.

«Da otto anni faccio battaglie sui rifiuti – prosegue Fioravanti – con accanto solo tre comitati, sono felice di vedere che ora c’è molta più attenzione sul tema. Ho sempre combattuto il passaggio dei camion e la gestione dei rifiuti da parte dei privati.

Alcuni manifestanti in Piazza del Popolo

Oltre due anni fa la Geta ha presentato il progetto di vasca 0 alla Provincia, che è l’unico ente che può autorizzare, in qualsiasi momento, la realizzazione di una discarica in presenza dei requisiti previsti. Purtroppo non tutti lo sanno, su Facebook si scrivono tante cose ma sono i documenti a contare davvero. In pochi stanno strumentalizzando la questione, mentre la maggior parte dei residenti è interessata ai Calanchi e al territorio».

Il progetto di vasca 0 in una discarica privata come quella di Geta ha fatto storcere il naso al primo cittadino ascolano, che per questa ragione ha avanzato una sua proposta alternativa, poi accantonata per l’opposizione degli altri sindaci della provincia.

«Abbiamo cercato di contrastare il progetto vasca 0 proponendo al suo posto la vasca 7 di Relluce. I comuni di Montalto, Cossignano e Rotella hanno sostenuto questa proposta – l’unica alternativa a quella originaria – mentre tutti gli altri hanno votato contro».

Proseguendo nel suo discorso, Fioravanti arriva al punto più delicato della questione, quello legato ai motivi che lo hanno convinto a esprimere il suo sostegno in favore del piano d’ambito.

«La mia è una visione ambientale – sostiene – nella consapevolezza che il territorio ha bisogno di una discarica e che, se non ci sono progetti, bisogna pur stimolarli in qualche modo.

Il sindaco Fioravanti e alcuni dei rappresentanti della giunta

Senza un piano d’ambito non avremmo potuto prendere parte ai fondi previsti dal Pnrr. La Regione lo dice chiaramente, così come il fatto che ogni provincia debba avere una discarica di riferimento.

Per votare il piano abbiamo chiesto alcuni requisiti: no ai rifiuti pericolosi, sì al rifacimento di tutte le strade del Bretta, a una governance dei rifiuti totalmente pubblica e alla messa in sicurezza dell’ex discarica Ipgi».

«Chi dice che il sindaco sta autorizzando la più grande discarica d’Italia – conclude – è un falso, un vigliacco che punta sulla vostra sensibilità per fini politici. Non ho la facoltà di farlo e non l’avrei mai fatto».

Come ogni assemblea pubblica che si rispetti, dopo le considerazioni espresse dal sindaco c’è spazio per gli interventi dei presenti, che con toni più o meno aspri chiedono di rimettere in discussione quanto approvato nelle ultime assemblee Ata.

In una nota presentata – tra gli altri – da Acli, Ascolto & Partecipazione, Legambiente e alcuni comitati e associazioni locali, viene chiesto al primo cittadino l’annullamento della delibera del 12 ottobre, con la contestuale convocazione di un consiglio comunale aperto e l’individuazione di un’ipotesi alternativa e transitoria per lo smaltimento dei rifiuti.

Una proposta che non incontra il favore di Fioravanti, che rispedisce al mittente le richieste in questione spiegando come ogni soluzione che non contempli un’opzione valida e realmente alternativa a Relluce non possa essere presa in considerazione.

Alcuni membri dell’assemblea evidenziano invece gli enormi rischi per la salute dei residenti in Vallata, con carcinomi e leucemie che negli ultimi decenni hanno già avuto una certa incidenza nei necrologi locali, mentre Natale Vallone, avvocato del Comune di Castignano, punta il dito contro il sindaco Fioravanti, che a suo dire, oltre ad aver approvato qualche mese fa una delibera propedeutica a una nuova discarica, avrebbe ora la facoltà di chiedere l’annullamento degli ultimi provvedimenti presi dall’ormai ex presidente della Provincia Sergio Fabiani, decaduto dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre, senza passare al Tar.

Qualche minuto più tardi sarà il dirigente comunale Ugo Galanti a specificare che la delibera in questione costituiva in realtà un semplice parere di conformità, un procedimento di competenza del Comune nell’ambito di un processo di verifica e di screening. Parole chiare quelle del dirigente Galanti, che però l’avvocato Vallone ha preferito non ascoltare abbandonando la sala prima del tempo.

Gli animi si scaldano una volta per tutte quando a prendere la parola è il consigliere comunale Massimo Maria Speri, entrato in carica lo scorso 30 marzo in sostituzione di Antonio Canzian nel gruppo di Ascolto & Partecipazione. Dopo una critica al sindaco per il modo in cui, qualche minuto prima, aveva liquidato le accuse mosse da Vallone, una dicitura in lingua latina è la goccia che fa traboccare il vaso del dialogo, con i dubbi di Speri sugli “studi classici” di Fioravanti, l’ironico applauso dell’assessore Nico Stallone e la replica triviale del consigliere Speri a infiammare i presenti, tra urla e proteste dell’una e dell’altra fazione.

Gli agenti della Polizia Municipale presenti in sala invitano a moderare i toni. Nel frattempo, il vice sindaco Gianni Silvestri si scaglia contro Massimo Tamburri, consigliere del Movimento 5 Stelle, reo di essere tornato solo da qualche anno sul territorio e di interessarsi relativamente da poco delle sue problematiche.

Mentre i grandi discutono, in piazza i bambini giocano spensierati tra uno striscione e l’altro. In attesa di conoscere quale futuro li attenda, la speranza è che si riesca presto a trovare una soluzione in grado di mettere tutti d’accordo. In nome di un interesse pubblico, possibilmente, e non solo economico.


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