di Salvatore Mastropietro
Quella che doveva essere la gara del riscatto dopo il ko di Frosinone si è trasformata in un match in cui, se possibile, si è fatto anche peggio. Contro la Spal, che prima di oggi non aveva mai vinto in trasferta dall’inizio del campionato, per l’Ascoli è arrivato il terzo ko casalingo, il quarto in totale su dieci gare disputate. Da Alessandria in poi, su cinque partite la squadra bianconera ha raccolto appena due punti sui 15 a disposizione. Potrebbe bastare questo per parlare di una piccola crisi in casa Picchio dopo l’inizio di stagione migliore della propria storia recente, ma non è di questo avviso mister Andrea Sottil.
Nonostante la delusione della sconfitta, il tecnico piemontese ha analizzato il momento dei suoi, respingendo qualsiasi interpretazione dai toni più allarmistici: «L’andamento dei risultati non è positivo, ma le prestazioni ci sono sempre state. Nelle partite passate abbiamo pagato delle disattenzioni, invece oggi siamo stati puniti alla prima vera occasione. Penso che oggi abbiamo fatto uno dei più bei primi tempi dell’anno, dovevamo andare in vantaggio ma non ci siamo riusciti. Poi nella ripresa qualcuno è calato ed abbiamo preso quel gol. La Spal non ha fatto un tiro in porta e ha trovato un eurogol, di quelli che se ne vedono pochi in giro. Io devo essere lucido, non sto qui a raccontare favole e sicuramente so che dobbiamo fare meglio, ma penso che oggi l’Ascoli nel primo tempo doveva andare avanti e poi gestire»
Continua Sottil sul momento della squadra: «Ripeto, secondo me nel primo tempo abbiamo fatto un’ottima partita. Colombo l’ha messa sotto la traversa, mentre noi non siamo riusciti a far gol. Il calcio vive di episodi. Tanti cambi di formazione? In realtà dall’inizio ho schierato quasi sempre gli stessi nella prima parte di campionato, poi abbiamo avuto tanti problemi. Avlonitis ha dovuto saltare qualche gara, Salvi era in ritardo di condizione, Felicioli si è infortunato, Saric a volte dentro e altre fuori, Caligara ha avuto acciacchetti vari… Oggi non abbiamo ancora un’identità bella forte per via di queste situazioni, ma io rimango fiducioso e ben consapevole. In questi momenti ci metto la faccia e so cosa devo fare».
Sulle novità di formazione viste oggi (Botteghin out, Maistro mezz’ala e l’esclusione di Bidaoui nella ripresa): «La scelta di Botteghin è stata dovuta ad una rotazione tra centrali, anche per via delle caratteristiche degli attaccanti della Spal. Avlonitis-Quaranta hanno fatto benissimo e rifarei assolutamente la scelta. Maistro ha fatto una grande gara finché ha retto fisicamente, così come Sabiri. Bidaoui invece l’ho tolto perché pensavo che ci volesse più struttura con Iliev, poi dopo è entrato Fabbrini che ha quelle caratteristiche lì».
Sulla reazione poco veemente dopo lo svantaggio: «Dopo il gol abbiamo avuto dieci minuti in cui abbiamo perso la bussola. Posso capire l’aspetto mentale dei ragazzi, ma poi ci siamo rimessi a giocare. E’ chiaro che scatta un po’ di ansia da risultato, anche se questo non deve accadere. Se Dionisi la mette dentro nell’uno contro uno col portiere otteniamo il pareggio e saremmo comunque delusi. Il campo ha detto che siamo di fronte ad un eurogol e quello l’ha decisa. A Como e Alessandria, per fare due esempi, avevamo subìto di più, eppure siamo andati a vincere».
Sulle difficoltà riscontrate sulle corsie laterali: «Qualche traversone dentro l’abbiamo messo con D’Orazio. Salvi è calato e ho messo Baschirotto. Quando poi c’è una squadra che vuole solo rompere e buttare palla non sempre diventa facile. Dobbiamo rimanere compatti, ci confronteremo ma dobbiamo capire che sconfitta è stata, il campo ha detto che non siamo stati presi a pallonate».
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