È stato segnalato per aver dato vita a un deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi, costituito da letame bovino smaltiti in maniera illecita. Ma non solo, perchè durante le giornate di maltempo tale condotta causava la fuoriuscita della materia fino alla strada provinciale 93 e da lì fino al vicino torrente Chiaro, con evidente pericolo di inquinamento.
Per questo un imprenditore di Venarotta è stato denunciato dai Carabinieri della Forestale di Comunanza e di Amandola, nell’ambito della campagna di controlli ambientali sull’inquinamento dei corpi idrici e sul dissesto idrogeologico. Si tratta del secondo blitz nella stessa zona dopo quello di fine agosto (leggi qui).
I forestali intervenuti nell’azienda hanno riscontrato una situazione di irregolarità legata all’allevamento di un numero eccessivo di capi di bovini in relazione ai terreni a disposizione e anche il sottodimensionamento della concimaia rispetto agli animali allevati.
Nel terreno sottostante l’allevamento zootecnico, poi, ecco un quantitativo di letame palabile scaricato sul terreno su una superficie di circa 2.500 metri quadrati. Una parte di esso è stato recuperato dal personale della ditta nei pressi della strada provinciale mettendo in sicurezza la viabilità e le acque del Chiaro.
Il responsabile, denunciato per violazione dell’articolo 256 (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata), rischia la
pena dell’arresto da 3 mesi a 1 anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro trattandosi di rifiuti non pericolosi.
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