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Parcheggi e permessi per disabili:
«L’esigenza è giusta,
l’uso improprio no»

ASCOLI - La convenzione, ormai vicina alla stipula tra Comune e Saba, ed anche nel nuovo codice della strada, confermano la gratuità della sosta negli stalli blu, per le auto così contrassegnate. Ma il numero si accentua nei giorni feriali. Patrizia Celani, comandate della Polizia Municipale commenta il fenomeno e le strategie per arginarlo
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di Maria Nerina Galiè

Patrizia Celani, comandante della Polizia Municipale di Ascoli

Nuovo piano sosta, permessi per i disabili e furbetti del settore: «Il vero problema non è legato ai permessi falsi o scaduti, ma al loro uso improprio, in quanto utilizzati da persone senza disabili a bordo e che sostano gratuitamente anche sugli stalli gialli o blu». 
Le parole sono della dottoressa Patrizia Celani, comandante della polizia Municipale di Ascoli, che spiega: «La Saba ha sempre tollerato tale comportamento, ma il malumore è cresciuto di pari passo all’aumento dei permessi rilasciati, siamo a circa 3.000, e per il fatto che l’occupazione degli stalli blu si concentra dal lunedì al venerdì (quando i parcheggi sono a tariffa piena, ndr), mentre è meno diffuso nel weekend».

Questo fattore però ha indotto alla Saba a tentare di proporre nel nuovo piano sosta, ma senza successo, una sorta di pagamento per le auto contrassegnate. 

«Nella convenzione ormai vicina alla stipula tra Comune di Ascoli e Saba i permessi per disabili continuano ad essere gratuiti. Ora nel nuovo codice della strada, entrato in vigore il 10 novembre (vedi sotto, ndr) è stato anche regolamentato il parcheggio gratuito per disabili sulle strisce blu.

L’esigenza è giusta, l’uso improprio no».

Auto che esibiscono permessi per disabili, lasciate su strisce gialle e blu soprattutto nei feriali, hanno però gettato il seme del sospetto e, di conseguenza, fatto alzare il livello di guardia da parte degli addetti ai controlli e alle sanzioni.
«Il permesso – spiega la dottoressa Celani– è legato alla persona, riconosciuta come avente diritto, in modo temporaneo o permanente,  da un’apposita commissione medica provinciale. Difficile “ingannare” su questo anche perché il controllo è semplice da fare. 

Al permesso si possono agganciare tre targhe, che noi registriamo sul nostro portale per “salvarle” dai varchi.
Capita che il veicolo venga lasciato, ed a volte impropriamente, sulle strisce blu o gialle.
Ma possiamo fare, e facciamo, i controlli. Ne abbiamo sanzionati parecchi. La ricerca dell’uso improprio è negli ordini di servizio pressoché quotidiani».

Qual è la procedura?

«Verifichiamo dove si trova il disabile, intestatario del permesso. Se è a casa, auto e contrassegno sono utilizzati impropriamente. E lì è sempre il comandante della Polizia Municipale di Ascoli a parlare – scattano multa e rimozione del mezzo. Ma sanzioni di questo tipo, per essere legittimamente erogate, presuppongono un’attività molto lunga e con l’impiego di diverse persone per l’accertamento.

A questo  si aggiunge anche il fatto che il permesso, che è europeo, prevede la mobilità tra comuni. Ci troviamo quindi nella condizione di dover verificare permessi rilasciati non solo dal Comune di Ascoli. Con i Comuni più grandi, la ricerca dell’intestatario risulta semplice. Quando invece sono coinvolti piccoli Comini, spesso non riusciamo a risalire al nome in tempo reale.

Per di più molti, sapendo come funziona, tentano di aggirare le domande che poniamo per l’accertamento».

 


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