di Francesca Marchetti
Il suo studio medico di Recanati in questi giorni è il più famoso d’Italia, ma per Amedeo Giorgetti questa mattina era una normale giornata di lavoro e puntuale si è presentato per iniziare le visite in ambulatorio. In una pausa tra un paziente e l’altro si è fermato a rispondere ad alcune domande a Cronache Maceratesi, presente c’era anche una troupe di Canale 5.
Giorgetti qualche giorno fa ha appeso un cartello in cui chiede ai pazienti che credono che il vaccino sia un’arma in mano alle multinazionali del farmaco con la connivenza dei medici, di cambiare ambulatorio. E ha scritto anche «in una chat importante a cui partecipano 400 medici italiani e ricercatori, e qualche giornalista. Mi sono un po’ sfogato perché ero stufo dei no vax che non mi fanno lavorare in tranquillità ma anzi sono anche arroganti».
Come hanno reagito i suoi pazienti al cartello e alla risonanza mediatica di questi giorni?
«Hanno reagito in modo molto positivo, mi fanno i complimenti, solo uno mi ha ricusato perché è un no vax convinto, dice che il virus non esiste e addirittura gira con un Green pass falso fatto in Albania, l’ho scoperto tramite passaparola. Come altri colleghi sono in prima linea per le vaccinazioni contro il Covid e contro l’influenza, non sopporto l’arroganza e non voglio sentirmi dire di essere servo delle case farmaceutiche. Vedo che sui media parlano molti leoni da tastiera, quelli che poi hanno difficoltà a confrontarsi».
Cosa ne pensa della possibilità di vaccinare i minori sotto ai 12 anni?
«Attualmente stiamo vaccinando i ragazzi e le ragazze dai 12 anni in su, come prevedono gli enti istituzionali e i maggiori organi scientifici, se poi approveranno il vaccino dai 5 anni, ci atterremo a quelle che sono le regole della medicina e della scienza, non della politica.
Da quello che leggo dalle riviste scientifiche, la variante è molto contagiosa tra i ragazzini e molti si stanno ammalando, per fortuna al 99,9% si tratta di casi trattabili come influenza importante, ma la contagiosità aumenta e se vogliamo tornare ad una vita normale probabilmente bisognerà vaccinare anche i bambini. Quando si parlava di vaccinarli solo per dovere sociale non ero molto d’accordo, ma ora vediamo che si ammalano e qualcuno va in terapia intensiva, se tutti gli studi scientifici daranno il via libera sarà bene farlo.
Io non voglio mettere pressione a tutti, ma almeno vacciniamo le persone che ne hanno bisogno, le categorie che sono state dichiarate vaccinabili, poi mano a mano si vedrà».
Come sta andando la terza dose?
«Recanati ha un popolo di persone straordinarie, solo una piccola percentuale è contraria al vaccino. La città sta rispondendo bene anche alla terza dose, ci fanno molti complimenti al Centro vaccinale a Villa Teresa, alcuni si presentano addirittura con caffè e biscotti perché capiscono che siamo lì per la comunità e questo ci rende orgogliosi».
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