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Pordenone-Ascoli: friulani “ramarri”, ma solo di nome

SERIE B - L'Ascoli ha vinto meritatamente anche se col minimo scarto. Padroni di casa poca cosa e Leali spesso spettatore, tranne un brivido finale. Tre punti importanti e un bel viaggio di ritorno per i 123 tifosi saliti a Lignano Sabbiadoro
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di Lino Manni

 

Il ramarro occidentale è un sauro della famiglia dei lacertidi, di colore verde brillante, rapidissimo nei movimenti. Ma la squadra dei ramarri, ovvero il Pordenone, non ha certo queste caratteristiche. La differenza dei punti in classifica tra i friulani e l’Ascoli si è vista tutta. Superiorità netta quella dei bianconeri anche se il risultato poteva essere meno striminzito.

Poca roba nella prima mezzora. Non solo per la nebbia. La squadra di Sottil ha sempre avuto il pallino del gioco in mano con un centrocampo di piedi buoni (Sabiri e Maistro) e abili palleggiatori (Saric e Buchel).

Tre occasioni sono state il preludio al gol di Salvi che alla fine è stato poi quello da tre punti.

Mister Sottil è prodigo di indicazioni per proteggere il vantaggio. Ma il Pordenone, ma non solo per la nebbia, si vede sempre meno. Nella ripresa Leali ha preso solo freddo, tranne qualche piccola apprensione nel finale, ma niente di più.

L’unico brivido prima del triplice fischio il cross di Folorunsho che per poca non beffa Leali. Finisce con Sottil a distribuire pacche sulle spalle dei suoi. Tre punti sul campo di Lignano Sabbiadoro sono oro colato. Un lungo ma bel viaggio di ritorno per i 123 tifosi bianconeri saliti fin lassù.

 


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