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«Curva pandemica in crescita,
se necessario valuteremo
obbligo mascherine all’aperto»

CORONAVIRUS - Così il presidente Francesco Acquaroli oggi a Torrette, a margine della presentazione del reparto di Psichiatria dedicato agli adolescenti. Sulle dosi inoculate: «La campagna vaccinale è ripartita forte, ieri ci sono state 12mila somministrazioni»
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Il presidente Acquaroli a Torrette

 

«In questi giorni la curva pandemica è sempre in crescita e le ospedalizzazioni stanno crescendo in media di 2-3 unità al giorno. Eventualmente, valuteremo la possibilità di emanare un’ordinanza per l’obbligatorietà delle mascherine all’aperto». Sui vaccini: «La campagna sta ripartendo forte, ieri sono state somministrate 12mila dosi». Così il governatore Francesco Acquaroli all’ospedale di Torrette, al termine della presentazione del reparto di Psichiatria dedicato agli adolescenti (servizio a parte). «In questa fase occorre fare la massima attenzione, – afferma Acquaroli a proposito dell’obbligo di mascherine all’aperto, misura già adottata da singole città – al di là di indirizzi e specifiche azioni ufficiali. Bisogna sempre rifarci alle accortezze a cui ci siamo abituati. Se ci sarà una necessità particolare, cercheremo di comprenderlo e tempestivamente come lo scorso anno, eventualmente faremo un’ordinanza per la mascherina anche all’aperto. Se sarà necessario e se i nostri uffici lo dovessero ritenere opportuno».

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Taglio del nastro del nuovo reparto di Psichiatria

Sulle vaccinazioni: «Ieri ci sono state 12mila somministrazioni – riferisce Acquaroli -. Sono numeri che iniziano ad essere elevati e importanti, legati anche all’efficienza della macchina che sta riprendendo ai massimi livelli». Dal 16 dicembre si potranno anche vaccinare i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Su un ipotetico hub dedicato ai più piccoli: «Non credo che in questo momento  sia ipotizzabile – continua Acquaroli -. Ora è fondamentale la questione dei richiami poi vedremo quello che ci dirà il Cts  e il Ministero e quello che sarà l’orientamento delle aziende ospedaliere. Per noi adesso è fondamentale l’azione del richiamo vaccinale e mettere in sicurezza la parte della popolazione che dopo aver fatto il vaccino tanti mesi fa rischia di aver perso l’immunizzazione».


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