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Tassa di bonifica,
si alza la protesta:
«Ingiustizia per i terremotati»

IN MOLTI tra Arquata, Acquasanta, Roccafluvione, Venarotta e delle altre aree del cratere, hanno firmato il ricorso alla Commissione Tributaria di Ascoli tramite l'avvocato Fabio Luzi. Chiedono l'annullamento del tributo. La mobilitazione di Ugl e comitato Valtronto-Valdaso
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Sono tantissimi i ricorsi dei residenti delle zone terremotate contro la tassa di bonifica. I cittadini di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Roccafluvione, Venarotta e delle altre aree cratere, fortemente indignati, hanno firmato il ricorso alla Commissione Tributaria di Ascoli Piceno, tramite l’avvocato Fabio Luzi, per l’annullamento della tassa di bonifica.

Dopo la stoccata del sindaco di Acquasanta Sante Stangoni (leggi qui), arriva un’altra dura presa di posizione firmata dall’Ugl e dal Comitato No-Tassa Bonifica Valtronto-Valdaso.

«In molti si sono visti recapitare dall’Agenzia Entrate quattro cartelle esattoriali e si sono chiesti -spiegano- ma chi ha visto mai il Consorzio di Bonifica Marche dalle nostre parti e quando mai hanno fatto opera di bonifica da noi? Abbiamo avuto sisma, lutti, rovine e zone rosse; e quali opere di bonifica potevano farsi nelle zone rosse? Una rabbia sommessa di cittadini per bene, già duramente provati dal sisma; ma una rabbia che nessuno deve sottovalutare perché giusta, genuina e forte».

«La Ciip in solidarietà alle zone terremotate ha dato tre anni di acqua gratis -proseguono da Ugl e comitato- Il Consorzio, che non ha mai contribuito a valorizzare le aree agricole di quel territorio, ha avuto la temerarietà di pretendere una tassa dando cinicamente un Buon Natale ai cittadini delle zone terremotate con un alluvione di cartelle esattoriali a ripetizione».

«Chiediamo pubblicamente al Consorzio di Bonifica ed al suo presidente il recupero di un minimo di pudore: cancellate, di vostra volontà, l’assurda tassa di bonifica nelle aree del cratere -è la conclusione-. Agli assessori regionali ed al presidente Acquaroli evidenziamo una irragionevole e temeraria contraddizione tra zone terremotate e contributi di bonifica richiesti. Infine, chiediamo loro, un’iniziativa straordinaria: la cancellazione temporanea nelle aree terremotate del contributo di bonifica».

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