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«Caro Aleandro, ci manchi»
Il ricordo di Petrucci
a un anno dalla scomparsa

ARQUATA - Il 23 dicembre del 2020 venne a mancare il sindaco simbolo della tenacia dei terremotati. L'attuale primo cittadino Michele Franchi, che ne ha raccolto il testimone, non dimentica le battaglie fatte insieme: «Era prima di tutto un amico». Giovedì messa al Duomo di Ascoli
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di Luca Capponi 

 

«Aleandro è stato prima di tutto un amico ma anche un padre politico per quello che ha fatto per Arquata, per le sue battaglie a livello non solo provinciale e regionale ma con tutti i grandi della politica e dello Stato. Con il sorriso sulle labbra ha sempre messo davanti a tutto la sua terra, senza peli sulla lingua. Ha lasciato un grande vuoto dentro di noi, cerchiamo di colmarlo tutti i giorni facendo sì che quello che ci ha insegnato possa essere tramandato nel tempo».

Petrucci e Franchi

Sono parole emozionate quelle di Michele Franchi, attuale primo cittadino di Arquata. Esattamente dodici mesi fa, il 23 dicembre, era lui il vice di Aleandro Petrucci. Il sindaco simbolo della voglia di lottare delle popolazioni colpite dal sisma se ne andò poco prima di Natale, all’età di 74 anni. Un rapporto quasi filiale il loro. E che, segno del destino, dopo le ultime elezioni vede Franchi seduto laddove prima c’era Petrucci.

«Parlare di Aleandro è difficile, a un anno dalla sua scomparsa tante cose sono cambiate, sono felice di avere raccolto il suo testimone e il suo lascito -continua Franchi-. Formavamo un’ottima squadra e alla fine, dopo essere stato eletto lo scorso ottobre, ho deciso di riconfermarla in toto, seppure con qualche nuovo innesto. Aveva mostrato anche la volontà di allargare il campo all’opposizione e lo abbiamo fatto. Abbiamo sempre voluto proseguire lungo la strada aperta da lui, e credo che già in parte ci siamo riusciti».

Franchi è sicuro anche di un’altra cosa. E cioè che, in questo preciso momento, Petrucci sarebbe stato sollevato nel constatare alcuni importanti passi fatti in materia di ricostruzione da Arquata e dal suo comprensorio.

«Per noi è fondamentale vedere quello che sta accadendo negli ultimi giorni; ci sono tantissime gru nel territorio, specialmente nella frazione di Trisungo dove Aleandro viveva -va avanti il sindaco-. Abbiamo approvato un documento direttore importantissimo per i Piani di recupero e a fine febbraio adotteremo il piano per le sette frazioni perimetrate, sperando di partire con le progettazioni dei sottoservizi per l’estate. Si tratta di progetti ambiziosi, e sono convinto che Aleandro sarebbe stato contento di vedere che quello che abbiamo seminato insieme sta finalmente germogliando. Ripeto, ha lasciato un grande vuoto nei suoi collaboratori ma non dimentichiamo la sua famiglia, la moglie Anna, le figlie Alessandra e Manola, la sorella Pina e il suo grande amore, la nipotina Manuela. Aleandro ha dato tanto ad Arquata e ogni giorno facciamo di tutto affinché abbia degno rispetto, spendendoci per far sì che il suo lavoro possa essere portato a termine».

Per ricordare Petrucci giovedì 23 dicembre alle 16 si terrà una messa al Duomo di Ascoli.


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