di Maria Nerina Galiè
Si era riversato da poco sulla spiaggia, morto, la sua carcassa non aveva ancora il minimo segno di decomposizione: è stato trovato così ieri, 23 dicembre, un esemplare di pesce luna (Mola Mola il nome scientifico), sul litorale adriatico all’altezza dell’ex camping di Posto d’Ascoli, a San Benedetto. Immediatamente è scatta la segnalazione al gruppo “Promotori del Parco Marino del Piceno”, il cui portavoce Massimo Rossi ha chiamato a raccolta gli altri membri.
Insieme sono andati sul posto, dove hanno assistito, senza poter fare nulla, alla rimozione della carcassa da parte della “Picenambiente” che l’ha conferita in discarica. Tutto secondo legge, come confermato loro dalla Capitaneria di Porto, interessata del fatto.
Roberto Cameli, presidente dell’associazione ambientalista “Questione Natura” che collabora con i “Promotori del Parco Marino del Piceno” ed ha realizzato video e foto (vedi sotto).
«Il pesce luna non è un animale protetto, come le tartarughe o i cetacei. Pertanto, se viene trovato senza vita, non si procede alla raccolta dei dati “morfometrici” o di spiaggiamento. Viene rimosso e basta»: a dirlo è la biologa marina Olga Annibale di Grottammare, pure attivista dei “Promotori del Parco Marino del Piceno”.
Cosa può dirci dottoressa, dell’esemplare in questione? E’ frequente trovarlo nel nostro mare?
«Aveva le dimensioni di circa un metro e mezzo, ma questa specie può arrivare anche a 3 metri. Non aveva ferite evidenti ad un’occhiata veloce, data dal fatto che era in corso la rimozione e che doveva essere fatta in tempi brevi proprio per via della veloce decomposizione.
Non è raro trovare il pesce luna in Adriatico, come hanno testimoniato operatori marittimi e diportisti che nel tempo ci hanno segnalato avvistamenti. Ma si tratta pur sempre di un rinvenimento anomalo».
Valeva la pena approfondire le cause dello spiaggiamento?
«Senza dubbio. Laddove sono istituite Aree Marine Protette, si è costituito un team di intervento per far sì che questi eventi eccezionali abbiano la giusta risonanza e valenza scientifica».
FOTOGALLERY DI “QUESTIONE NATURA”
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