AGGIORNAMENTO – Sul versante ospedaliero si registra un saldo di un ricovero in meno rispetto a ieri. A fronte di un nuovo paziente in terapia intensiva, infatti, se ne sono registrati due in meno in area medica. Ad oggi i quindi il totale dei pazienti covid nelle Marche è a quota 325: 59 in terapia intensiva, con un occupazione pari al 23% del totale e 266 in area medica, con un’occupazione sul totale pari al 26,3%. La regione conserva dunque un ancora un minimo margine di posti letto per finire in zona arancione. Oltre ai pazienti ricoverati nei reparti, ci sono poi 37 persone nei Pronto Soccorso. Registrato infine il decesso di tre persone: un 63enne di Montegranaro, un 71enne di Torre San Patrizio e una 94enne di Fermo, tutti con patologie pregresse.
Sono 1.955 i nuovi casi di covid nelle Marche. E’ quanto emerge dai dati forniti dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche. Nelle ultime ventiquattr’ore sono stati testati 17.684 tamponi: 13.401 nel percorso nuove diagnosi e 4.283 nel percorso guariti.
L’incidenza dei positivi si attesta così al 14,6% (ieri era al 19,1%) ed è in flessione in comparazione con la settimana passata per la prima volta dal 9 dicembre, inizio della fase incrementale (la flessione durante il periodo natalizio era dovuta ovviamente solo alla scarsa diagnostica). Scende anche il tasso cumulativo di contagi ogni 100.000 abitanti: oggi è a quota 813,04 (ieri era a 890).
La provincia che ha fatto registrare più contagi nelle ultime 24 ore è Ancona con 777. Seguono Pesaro Urbino 340, Fermo 283, Ascoli 259, Macerata 178, più 98 da fuori regione.
La fascia di età più colpita è quella 25-44 anni con 639 casi, quella 45-59 fa registrare 504 casi. Sono 331 quelli tra i ragazzi da zero a 18 anni, 195 tra 19-24enni, 216 tra over 60.
Sono 454 i sintomatici, 533 i contatti domestici, 451 i contatti stretti di casi positivi, 412 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 22 nella casella positivi in ambiente di vita socialità, 59 in setting scolastico/formativo, 3 nei contatti in setting lavorativo, 3 nei contatti in setting assistenziale, uno negli screening sanitari e 17 nei casi extra regione. Nelle terapie intensive il 73% dei ricoverati non è vaccinato (ieri era il 76%), il 66% nell’area medica (ieri era il 64%).
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