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Programmazione sanitaria, le proposte
dei sindaci dell’Ats 23:
«Si ripensi all’ospedale in Vallata»

L'ARGOMENTO è stato oggetto di una delibera dei comuni ricompresi nell'Ambito territoriale e sociale. Tra le esigenze avanzate, l'implementazione della Casa della Salute di Offida a ospedale di comunità, l'attivazione di un servizio di 118, l'aumento di posti per residenza assistita e protetta. «Tali decisioni meritano di essere precedute da un grande confronto»
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La vallata del Tronto

 

«Durante questa pandemia è apparso ancora più evidente quanto sia decisiva la rete sanitaria territoriale»: questo ha indotto i sindaci dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, ai quali si sono uniti i colleghi di Appignano e Castignano, che integrano l’Ambito Territoriale Sociale 23, ad approvare una delibera di giunta, poi  inoltrata al presidente della Regione Acquaroli, all’assessore Saltamartini e al nuovo direttore di Area Vasta 5 Esposito.

Riequilibrio e rafforzamento della Sanità territoriale di prossimità, è una delle necessità dei sindaci della Vallata, partendo dalla ridefinizione dei Distretti Sanitari Territoriali, quindi anche di quello a cui afferisce l’Ats 23, in ragione dell’orientamento, espresso da parte della Regione Marche, di restituire autonomia giuridica alle Asur.

E l’ospedale unico: è questo uno dei temi caldi della campagna elettorale per il rinnovo della Giunta regionale, poi definitivamente abbandonato dalla chiara volontà dell’attuale amministrazione.
«L’organizzazione del Servizio Sanitario Territoriale – la nota dei sindaci – non può prescindere dalla definitiva approvazione e finanziamento da parte della Regione Marche di un ospedale di primo livello (definito secondo i criteri del Decreto Balduzzi). Una struttura che deve dare risposte adeguate al bisogno di cure della comunità picena, integrando un’offerta di qualità in termini infrastrutturali, tecnologici, di specialistiche».

I primi cittadini ribadiscono la proposta «di localizzazione che individui un’area sulla Vallata del Tronto nei comuni di Spinetoli, Colli del Tronto forse troppo semplicisticamente accantonata. Su tale indirizzo è necessario il confronto vincolante con le istituzioni territoriali, tutte nell’ambito della Conferenza dei Sindaci».
Diverse le proposte dei sindaci per fortificare la rete di servizi.

«La Casa della Salute di Offida, conservandone i servizi operativi, può diventare ospedale di comunità con la definizione e realizzazione di almeno venti posti letto per le cure intermedie (come già sperimentato negli ultimi 4 anni attraverso l’attivazione di 10 posti letto).

Tale determinazione era già stata avviata da Asur in termini di progettazione e statuizione ma mai attuato in ragione della necessità di reperire i necessari fondi. Le risorse Pnrr ora ne rendono possibile la realizzazione. La struttura avrà bacino di utenza di tutti i comuni della Vallata e dei comuni delle aree interne territorialmente prossimi.
La definizione di due sedi di Case della Comunità da localizzare nei comuni di Castel di Lama e Spinetoli a coprire due aree di domanda di servizi demograficamente omogene in termini numerici e complessivamente ammontanti a ventottomila cittadini.

Attivazione di un servizio 118, dotato di ambulanza di tipo A medica o infermieristica, situato in Vallata (Colli del Tronto) che sia funzionalmente e operativamente legato alla Potes di Offida

Implementazione di un poliambulatorio multidisciplinare e dotato delle tecnologie di telemedicina nel comune di Castignano integrato in rete con le altre strutture.

Attivazione di servizi di telemedicina per tutti i comuni dell’Unione con l’ausilio dell’infermiere di famiglia e di comunità in collaborazione con i medici di base e con l’attivazione dei Pua.

Implementazione della residenzialità, sanitaria e protetta, con incremento di 20 posti letto Rsa Offida, istituzione di  40 posti letto di rp-demenza a Spinetoli, istituzione di 20 posti letto per minori psichici situato nel territorio dell’Ats 23, istituzione di 80 posti per struttura polifunzionale residenziale per anziani, di cui 40 da collocare in comune di Castel di Lama e i rimanenti nel perimetro del territorio dell’ Ats 23.

Questa la proposta dei sindaci che ribadiscono, inoltre, che tutte le decisioni che riguardano le condizioni di vita e i diritti delle persone meritano di essere precedute da un grande confronto su proposte elaborate e condivise, anche dal basso, e che coinvolga le Istituzioni territoriali, chi lavora nei servizi del welfare sociale e sanitario, le organizzazioni sociali e sindacali e questo è compito della Regione»


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