di Maria Nerina Galiè
Se il Covid non ha messo in ginocchio, ma quasi, l’Area Vasta 5, ci stanno riuscendo le misure finalizzate a far rispettare le norme su green pass e vaccini. Dopo i gravi episodi dei due medici arrestati, per aver rilasciato falsi certificati vaccinali e le numerose sospensioni di operatori sanitari che non si sono vaccinati, è di oggi, 15 febbraio, una nuova determina del direttore Massimo Esposito che solleva dall’incarico ben 30 infermieri. Anche in questo caso perché non hanno ottemperato all’obbligo di sottoporsi alla vaccinazione, obbligatoria per la loro categoria.
LA NORMATIVA – L’articolo 4 del Decreto legge L del 01/04/2021 n. 44 convertito nella Legge n. 76 del 28/05/2021, come sostituito dall’articolo 1, comma 1, lettera b), del D.L. 26/11/2021, n. 172, convertito con modificazioni dalla Legge 21/01/2022, n. 3 al comma n. 1 dispone che “Al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita, comprensiva, a far data dal 15 dicembre 2021, della somministrazione della dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative dei soggetti obbligati”.
La verifica del possesso del green pass, comprovante l’avvenuta vaccinazione, viene demandato agli Ordini professionali di appartenenza.
In ragione di questa legge, ieri, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ascoli ha comunicato al datore di lavoro, l’Area Vasta 5, la sospensione di 31 infermieri, ma per uno è in atto la revoca della sospensione stessa perché nel frattempo ha dimostrato che in realtà si era vaccinato, avendo ricevuto la terza dose addirittura a novembre.
Per gli altri invece è partita la sospensione dal lavoro senza retribuzione, non solo dall’Ordine, e che sarà «efficace – si legge nella determina di Esposito – fino alla comunicazione da parte dell’interessato all’Ordine professionale territorialmente competente e, per il personale che abbia un rapporto di lavoro dipendente, anche al datore di lavoro, del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il 15 giugno 2022».
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