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Nuovo ospedale a San Benedetto, Fioravanti: «Il Mazzoni resta di primo livello», la replica di Anna Casini: «Non è vero, serve chiarezza»

ASCOLI - Botta e risposta via video tra il primo cittadino e la consigliera regionale del Pd. Alle rassicurazioni del primo sulla qualità del servizio che l’ospedale ascolano continuerà a offrire, l’ex vicepresidente regionale replica manifestando la sua preoccupazione per il possibile trasferimento di alcuni reparti chiave e insinuando dubbi sui fondi messi a disposizione per il nuovo nosocomio e la ristrutturazione del Mazzoni
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di Federico Ameli

 

La notizia dell’imminente realizzazione da parte della Regione Marche di un nuovo ospedale di primo livello a San Benedetto ha comprensibilmente portato una ventata d’entusiasmo in tutta la Riviera. Con il sindaco Antonio Spazzafumo e i cittadini sambenedettesi intenti a celebrare una decisione che rappresenta l’attesissima luce in fondo a un tunnel di disagi legati alle annose criticità del Madonna del Soccorso, dal fronte opposto della Vallata lo spettro di un apparente abbandono è inevitabilmente piombato ad Ascoli e dintorni, finendo ben presto per coinvolgere nel dibattito anche il sindaco Marco Fioravanti.

Tempestato di messaggi e telefonate da parte di concittadini preoccupati per il destino dell’ospedale Mazzoni, nel pomeriggio di ieri, martedì 15 febbraio, il primo cittadino ascolano ha scelto la via dei social per placare gli animi, tentando di fare chiarezza in un video di spiegazioni.

Marco Fioravanti

«Abbiamo organizzato molti picchetti davanti all’ospedale Mazzoni – esordisce Fioravanti – con oltre 7.000 cittadini che hanno firmato per bloccare lo scellerato progetto dell’ospedale unico. La pandemia ci ha dato ragione: se avessimo potuto contare su un solo ospedale avremmo avuto molti più problemi.

Il nostro impegno – assicura il sindaco – è quello di sempre: una personalità giuridica dell’Area Vasta 5 su due plessi, il Mazzoni e il Madonna del Soccorso, e le risorse derivanti dalla mobilità dal vicino Abruzzo da investire sul territorio, con presidi diffusi anche nelle aree interne e una visione sanitaria d’insieme. Un disegno condiviso con tutti, che ci porta a dover essere protagonisti nel nuovo piano socio-sanitario.

Dobbiamo portare avanti una politica di aggregazione di tutti i comuni della Provincia: oggi possiamo realmente condividere un obiettivo comune per i prossimi 30 anni, continuando a unire i territori e non a dividerli».

Il nuovo corso piceno all’insegna dello storico superamento di ogni campanilismo tra Ascoli e San Benedetto si riflette dunque anche sul ruolo del nuovo ospedale rivierasco, che dal punto di vista del sindaco Fioravanti non pregiudicherà in alcun modo la qualità del servizio offerto nel capoluogo.

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli

«Quello del nuovo ospedale a San Benedetto è un tema che riguarda la costa e la Regione – spiega Fioravanti -. In fin dei conti, sia con una ristrutturazione che con la realizzazione di una nuova struttura non cambierebbe nulla per Ascoli. Ciò che davvero interessa alla nostra città è l’arrivo di 18 milioni di euro per la ristrutturazione dell’ospedale Mazzoni e la realizzazione di un nuovo pronto soccorso, interventi e somme che abbiamo chiesto e ottenuto.

È fondamentale avere un “contenitore” adatto e attrattivo – continua – ma al tempo stesso è molto importante lavorare sul contenuto. In questo senso, abbiamo ampliato i corsi di laurea in Scienze infermieristiche, inaugurato il nuovo corso di Fisioterapia e aperto per la prima volta una clinica universitaria di Urologia all’interno del Mazzoni.

Abbiamo delle eccellenze all’interno del nostro ospedale, dobbiamo metterle nelle condizioni di operare al meglio. Il Mazzoni è e sarà sempre un ospedale di primo livello: la qualità di un nosocomio non la fa il calcestruzzo, bensì i medici, le tecnologie e i macchinari».

Non manca, in chiusura, una promessa ai cittadini ascolani.

«Vigilerò tutti i giorni e non permetterò mai un indebolimento del nostro ospedale. Vi garantisco che Ascoli sarà sempre più centrale. La salute dei cittadini è importantissima, camminerò come sempre al fianco di tutti voi».

Un ragionamento, quello di Fioravanti, che evidentemente non deve aver convinto il Pd ascolano e la consigliera regionale Anna Casini, che nel pomeriggio di oggi ha scelto di rispondere al sindaco servendosi della sua stessa “arma” social ed evidenziando alcuni passaggi a suo avviso controversi e non corrispondenti alla realtà dei fatti.

Anna Casini

«Fioravanti asserisce che il Mazzoni resterà un ospedale di primo livello, ma non sa o finge di non sapere che il Mazzoni non è un ospedale di primo livello – dichiara la Casini -. Secondo la legge vigente, ad esempio, dovrebbe ospitare i reparti di Neurologia e Psichiatria, presenti invece al Madonna del Soccorso, che a sua volta non ha l’Emodinamica di Ascoli.

Di conseguenza, se un paziente ha un ictus andrà ricoverato a San Benedetto, mentre in caso di infarto il ricovero è previsto ad Ascoli. Proprio per evitare un continuo viavai di ambulanze si era deciso di realizzare un nuovo ospedale in posizione baricentrica per poter tenere insieme tutte le specialistiche e fornire prestazioni appropriate alle patologie più gravi.

Ora, invece, il nuovo piano regionale prevede la realizzazione di un nuovo ospedale a San Benedetto, senza però spiegare che tipo di struttura verrà realizzata, se di primo livello o meno, anche se il sindaco Spazzafumo sostiene che si tratterà di un ospedale di primo livello».

Con San Benedetto pronta ad accogliere una struttura nuova di zecca, cosa accadrà dunque all’ospedale di Ascoli? «Vorrei tanto chiederlo al sindaco Fioravanti – continua la consigliera -. L’assessore regionale Saltamartini, da me interpellato, ha parlato di un ospedale di primo livello diviso su due plessi, il che vuol dire che la situazione resterà quella attuale con la riduzione ad Ascoli di alcune specializzazioni e la probabile perdita di Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia, in quanto non potranno coesistere ad Ascoli e a San Benedetto».

Servizi e specializzazioni a parte, i dubbi di Anna Casini riguardano anche i fondi che contribuiranno alla realizzazione della nuova struttura e alla ristrutturazione dell’ospedale Mazzoni.

«Gli 80 milioni di euro di cui si parla per il nuovo ospedale in realtà non esistono, in quanto ad oggi sono solo stati programmati ma non messi in bilancio e non finanziati, così come i 18 milioni di euro per la messa in sicurezza del Mazzoni dal punto di vista sismico.

Siccome sulla sanità non si scherza, è necessario che l’assessore regionale Guido Castelli in primis ci spieghi per quale motivo non si parla più dell’azienda sanitaria di cui tanto si discuteva in campagna elettorale – conclude la consigliera dem -. Serve chiarezza: vogliamo sapere cosa verrà realizzato a San Benedetto, ad Ascoli e sul territorio».

 

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