Oltre 80.000 euro: questi i costi di gestione raggiunti, da dicembre 2021 a marzo 2022, per la sola energia elettrica, sostenuti da Grottammare Piscine.
Da qui, l’appello che i gestori hanno inviato, con una lettera, al sindaco di Grottammare, Enrico Piergallini, chiedendo all’Amministrazione comunale un maggior coinvolgimento nelle problematiche di una realtà, Grottammare Piscine, «che supporta il Comune nell’offrire a determinate categorie di persone diversamente abili il servizio relativo alla piscina».
«L’impressione – a parlare è il gestore, Attilio Garbati – è che ci considerino “tempo libero”, il che si traduce in un’indifferenza che sta condannando noi, come tantissimi altri centri sportivi, imprese e lavoratori in Italia».
Questo è un Paese, secondo Garbati, che si ricorda dello sport «solo per le vittorie nel calcio, le medaglie olimpiche e i successi azzurri. Ma lo sport è qualcosa di più di un acuto iridato: è lavoro, è salute della popolazione, è futuro delle nuove generazioni, è risparmio sanitario al servizio dei meno giovani, è impresa di tutti coloro che sostengono lo sport nazionale, rischiando in proprio. Perché gli impianti sportivi e le attività ivi promosse sono in mano a chi fronteggia le inadempienze del settore pubblico, incapace di assumersi questo onere scaricato in toto sulle spalle dei privati».
L’angoscia per i costi energetici, tanto quanto l’Imu annuale e la Tari: «Cosa facciamo? Vorremmo un maggior coinvolgimento del Comune di Grottammare in queste problematiche, così come vorremmo vedere esaudite alcune richieste già fatte: un dosso all’uscita della struttura, per evitare spiacevoli incidenti ai bambini, una segnaletica con indicazioni stradali della piscina nelle principali vie di Grottammare e dintorni, la sistemazione della toponomastica».
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