Insediamento delle Rsu in Area Vasta 5: «Purtroppo, niente di nuovo rispetto a tre anni fa. Stessa figurazione, stessa tattica, stesso copione». A dirlo è Maurizio Pelosi, segretario territoriale Nursind del Piceno, il quale sottolinea l’esclusione dai “posti di comando” di rappresentanti di sigle che pure hanno avuto lo stesso numero di seggi o addirittura più voti nominativi, rispetto ai sindacati che «si sono accaparrati – scrive Pelosi – il Coordinamento (assegnato alla Cisl), il Vice-coordinamento (assegnato alla Cgil) e la Segreteria della Rsu» (leggi qui la nuova compagine).
«I sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil) – si legge in una nota del Nursind – fanno “cartello” insieme all’unico rappresentante eletto della Fials, con una mossa non democratica, ripartita tra 9 rappresentanti, di cui 4 Cisl, 3 Cgil, 1 Uil, 1 Fials.
Escluse tutte le altre sigle sindacali, tra le quali il NurSind, nonostante abbia ottenuto 6 seggi Rsu ed avendo come capofila Maurizio Pelosi, risultato il candidato singolarmente più votato, rispetto a tutti gli altri candidati presenti nelle varie liste elettorali».
«Quindi i tre sindacati confederali, con il benestare della Fials, hanno blindato la struttura operativa della nuova RSU con il piazzamento strategico di soli rappresentanti facenti parte del loro schieramento, in virtù di una maggioranza studiata a tavolino, al solo scopo di annullare il
consenso elettorale, ottenuto dalle sigle escluse dalla maggioranza».
Il Nursind chiede, ai sindacalisti chiamati in causa, il perché del mancato riconoscimento di un posto che ritiene sarebbe stato doveroso lasciare al candidato che ha sbancato ai voti almeno il vice-coordinamento della Rsu, «ribadendo necessariamente che la segreteria svolge esclusivamente compiti funzionali e non deve in nessun modo sottrarre titolarità e prerogative alla Rsu in carica».
«Comunque il Nursind – conclude la nota – non si intimorisce, né si scoraggia per la concertata estromissione della nuova maggioranza. Anzi riconferma, assicura e rafforza il mantenimento della propria linea operativa per promuovere il rinnovamento culturale necessario a riconoscere la centralità dei professionisti infermieri, tutelandone i diritti ed il loro contributo decisivo per il miglioramento dell’assistenza sanitaria globale».
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