di Maria Nerina Galiè
«I periodi di crisi sono l’occasione per ottimizzare le risorse e garantire gli stessi servizi con meno personale. E’ stata un’impresa ma ci siamo riusciti». Sono le parole della dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del Distretto Sanitario di Ascoli, alle prese con i pensionamenti che rischiavano di penalizzare le aree interne, ancor più bisognose di assistenza medica per il gran numero di persone anziane.
Ed ancora: l’Area Vasta 5 oggi, 25 maggio, ha pubblicato la graduatoria dei medici che hanno risposto all’avviso “per il conferimento di incarichi provvisori nei settori della Medicina Generale (continuità assistenziale e medicina penitenziaria, guardia turistica, assistenza primaria, emergenza sanitaria territoriale e attività territoriali programmate)” per Ascoli e San Benedetto: in 50 sono stati ritenuti idonei.
«Potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno per la continuità assistenziale. Saranno subito sentiti per la conferma della disponibilità e l’eventuale firma del contratto, della durata di almeno 3 mesi», afferma la Picciotti.
Ma andiamo con ordine.
Da lunedì 30 maggio andrà in pensione la dottoressa Antonietta Pucci, medico di medicina generale di Force, con sedi secondarie però anche a Rotella e Comunanza. Non si stava creando, quindi, solo un posto vacante, ma una voragine, che andava ad aggiungersi ai 250 utenti divisi tra Force e Comunanza che erano assistiti dal dottor Franco Rossi, con sede in Amandola ed in pensione da maggio.
E’ quindi scattata la partita a tetris, da parte della dottoressa Picciotti, potendo contare solo su incarichi provvisori (massimo 800 pazienti), organizzati però «in modo che tutti i comuni più piccoli e interni avessero un medico di medicina generale», sottolinea la direttrice del Distretto ascolano.
I nuovi incarichi sono stati distribuiti a Force, dove arriva Valerio Benigni. A Rotella ha già aperto lo studio Andrea Cardi, che potrebbe essere scelto da un centinaio di utenti di Montedinove, sede secondaria di Marco Acciarrini (Castignano è la sua prima sede, dove quest’ultimo può ampliare).
A Comunanza si è resa disponibile Giorgia Vitale, già specializzata in Geriatria e che sta seguendo il corso di formazione in medicina generale. In più c’è Dario Vallesi che ha ancora capienza.
«Strategico, per andare incontro ai cittadini più anziani in particolare, aver avuto la disponibilità dei sindaci a prendere le nuove iscrizioni negli uffici comunali, evitando spostamenti e lunghe file, ma anche l’intasamento dell’Anagrafe Assistiti del “Mazzoni”, dove si recheranno in tanti per il pensionamento di Renata Illari, di Ascoli, e di Alberto Carducci di Folignano».
A Comunanza il cambio si fa al Poliambulatorio.
«Sento il dovere – aggiunge la dottoressa Picciotti, visibilmente soddisfatta del risultato – di ringraziare i giovani colleghi che hanno accettato di assumere incarichi nelle sedi più lontane dai grandi centri, consapevoli della necessità di garantire l’assistenza primaria in ogni comune dal momento che i medici di medicina generale sono l’elemento cardine dell’assistenza territoriale, indispensabile per garantire anche la continuità assistenziale e la presa in carico che sono gli obiettivi fondamentali del Distretto».
La guardia medica è un’altra nota dolente del Distretto di Ascoli, dove nella sede di Monticelli ed in quella di Comunanza non si fa più il notturno, proprio per carenza di personale.
«Sarebbero necessari 4 medici per coprire tutte e 6 le sedi di guardia medica del Distretto di Ascoli. Quindi 24 professionisti più 2 per sostituzioni eventuali. Al momento disponiamo di 6 professionisti a tempo indeterminato. Dei 50 che si sono resi disponibili, almeno 20 servirebbero qui. Ma non sarà facile. Dieci di loro sono in sostituzione di colleghi, 18 stanno frequentando il corso di formazione».
Nel frattempo, una raccomandazione dalla dottoressa Picciotti, ai cittadini che si rivolgono alla guardia medica, in particolare dove non c’è di notte: «Chiamate il 118 e lasciate che siano gli operatori e gestire i caso. Loro sono in grado, attraverso specifiche domande, di discernere tra casi urgenti e l’emergenza.
Per l’emergenza parte l’ambulanza. L’urgenza è competenza della guardia medica che viene inviata dalla sede più vicina».
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