di Maria Nerina Galiè
A tutta collaborazione tra le Aree Vaste 4 e 5: sono attive due convenzioni per garantire agli utenti servizi ormai consolidati ma che rischiavano di restare indietro, come il pap test per la prevenzione del tumore al collo dell’utero, o nuovi per il Piceno. E’ quest’ultimo il caso della Gastroenterologia interventistica, progetto che ha visto arrivare al “Mazzoni” di Ascoli, dal “Murri” di Fermo, lo scorso aprile, il dottor Filippo Antonini.
GASTROENTEROLOGIA – Non si è trattato soltanto di una figura professionale in più nel Piceno, che va ad aggiungersi all’equipe guidata dalla dottoressa Margherita Sorge. La presenza del dottor Antonini è parte integrante di un progetto di collaborazione, finalizzato alla riorganizzazione dell’attività gastroenterologica, all’interno del Dipartimento di Gastroenterologia, che comprende le Aree Vaste 3, 4 e 5 ed è diretto dal professor Giampiero Macarri, primario di Gastroenterologia di Fermo.
All’Area Vasta 4 resta il ruolo di centro di riferimento (hub) mentre l’Area Vasta 5, dove si ravvisava l’esigenza di incrementare l’offerta, ha acquisito in mobilità da Fermo il dottor Filippo Antonini, con sede di assegnazione al “Mazzoni” di Ascoli.
“Il Protocollo d’intesa – si legge nella determina di Area Vasta 5 con la quale è stato recepito l’accordo – è volto garantire l’accesso a metodiche endoscopiche anche di alta complessità attualmente non eseguibili in Area Vasta 5 con economie di scala connesse alla riduzione della mobilità passiva extra – regionale.
Il potenziamento d’organico nella disciplina di Gastroenterologia nell’Area Vasta 5 garantirà altresì la possibilità di assicurare prestazioni in urgenza ad Ascoli, nonché il miglioramento del percorso di cura dei pazienti (in termini di riduzione del disagio negli spostamenti e delle complicanze connesse) e quindi anche al potenziamento delle attività di screening per la prevenzione e la diagnosi del cancro del colon-retto in Area Vasta 5 con positive ricadute sulla rete gastroenterologica”.
Nello specifico, la collaborazione consiste in una seduta settimanale “dedicata prevalentemente ai pazienti del Piceno presso la Area Vasta 4, stabilimento ospedaliero di Fermo, per l’effettuazione di Procedure interventistiche di Endoscopia digestiva anche di alta complessità tra cui procedure Bilio-Pancreatiche diagnostiche ed operative (Ecoendoscopia – ERCP)”.
PAP TEST – A lanciare l’allarme sulla difficoltà riscontrata dal laboratorio ascolano nel leggere e refertare i campioni era stato il direttore Guido Collina, insieme alla responsabile dello screening di prevenzione del tumore al collo dell’utero, Romina Fani, lo scorso febbraio. Il fabbisogno, per evitare pericolosi ritardi nella diagnosi, era stato quantificato in circa 30 pap test al giorno. La motivazione della difficoltà, la carenza di organico, che riguarda anche l’Anatomia Patologica.
Pertanto la direzione di Area Vasta 5 si era subito attivata per chiedere collaborazione alla Patologia Clinica dell’Area Vasta 4, del Fermano, che ha espresso parere favorevole, procedendo, tra le Aree Vaste, alla stipula di un protocollo d’intesa.
Questo prevede, come impegno da parte del laboratorio di Fermo, un impegno orario massimo complessivo di 540 ore. Mentre tutta l’attività di allestimento del pap test resta a carico del Laboratorio di Citologia dell’Area Vasta 5, nell’ambito del programma di screening di prevenzione del carcinoma al collo dell’utero.
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