Acquasanta riscopre le sue antiche mulattiere: turismo “lento” per la rinascita delle aree interne

ACQUASANTA - Una progettualità di cinque anni sviluppata in collaborazione con la Fondazione Carisap e il Bim Tronto. 140 chilometri di sentieri, 25 itinerari che si snodano in 30 frazioni, con mappe, schede di presentazione, video e un sito internet dedicato. Un reticolato che punta a recitare una parte importante nel panorama turistico nazionale, coinvolgendo anche le altre comunità dell’entroterra
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Lucio Ventura, Luigi Contisciani, Elisa Ionni, Sante Stangoni e Tania Cesarini alla conferenza stampa di presentazione del progetto

 

di Federico Ameli

 

140 chilometri – prossimi a tagliare il traguardo dei 170 in un futuro non troppo lontano – di cammino, che si snodano lungo 25 itinerari e 9 anelli chiamando direttamente in causa 30 delle oltre 50 frazioni del territorio di Acquasanta Terme. Uno dei tanti comuni dell’entroterra feriti dal sisma, ma che da quelle terribili scosse del 2016 ha trovato la forza per ripartire e rilanciare – anche in chiave turistica – un territorio che avverte un disperato bisogno di tornare alla normalità. E la normalità, di questi tempi, passa anche dalla promozione di un modello turistico “lento” e dalla riscoperta dei punti di forza, troppo spesso dimenticati, della nostra montagna.

È esattamente il caso delle antiche mulattiere acquasantane, finite già da qualche anno al centro di un progetto finanziato dal Comune di Acquasanta con il sostegno di partner da sempre attenti alle esigenze del territorio come la Fondazione Carisap e il Bim Tronto e che oggi, a sei anni di distanza dal sisma, si propone di segnare un punto di svolta per la comunità del paese e per tutte le aree interne del Piceno.

 

«Finalmente possiamo presentare un progetto finalizzato a valorizzare e rilanciare i nostri territori – dichiara il sindaco Sante Stangoni -. D’altra parte, l’unico modo per riuscirci è dar loro visibilità, mentre negli anni a livello provinciale troppo spesso abbiamo puntato con poca convinzione sulla diffusione delle bellezze locali e sull’attrattività della nostra zona.

 

Il nostro obiettivo è contribuire ad accrescere l’interesse verso questi luoghi e incentivare iniziative di questo genere, portate avanti grazie al sostegno della Fondazione e del Bim Tronto: ringrazio in particolare il presidente Contisciani, persona sensibile che da amministratore conosce bene questi luoghi e l’importanza di farli conoscere.

Il lavoro, però, non finisce qui: è nostro dovere provvedere alla manutenzione di questi spazi, rendendoli fruibili e vivibili in tutte le stagioni. Spero che in tanti verranno a visitare i nostri sentieri, per i quali abbiamo intenzione di dar vita a sinergie con i comuni vicini per aiutarci reciprocamente e lanciare insieme un messaggio di ripartenza».

 

Il progetto, elaborato negli ultimi 5 anni, è stato portato avanti dalla coordinatrice Tania Cesarini in piena sintonia con gli enti locali e i cittadini acquasantani, che dopo aver superato l’iniziale diffidenza nei confronti di una potenziale “invasione” da parte dei visitatori hanno spalancato le porte delle loro amate frazioni contribuendo attivamente alla definizione dei sentieri e alla tutela delle antiche mulattiere.

 

«Negli anni sono stati messi in atto diversi tentativi di mettere a sistema la nostra bellissima sentieristica – racconta Lucio Ventura presidente dell’associazione turistica Pro Acquasanta Terme – ma siamo sempre andati incontro a diversi problemi, di natura economica e non. Questa, invece, è davvero la volta buona: siamo di fronte a un progetto strutturato per essere veicolato nel turismo che conta, nella convinzione di poter attrarre sul territorio turisti provenienti da tutta Italia.

 

Senza esagerare, i nostri sentieri non hanno nulla da invidiare a quelli delle Dolomiti. Bisogna però curarli ed elaborare parallelamente un sistema interconnesso di servizi per non correre il rischio di abbandonare i turisti a sé stessi».

Oltre al complesso reticolato di itinerari messo a disposizione di ogni tipologia di turista – dai più giovani ai più esperti, dai più sedentari ai veri amanti della montagna – il progetto ha previsto la realizzazione di una mappa dettagliata del territorio acquasantano e la definizione di 8 percorsi tematici e di 12 aree di sosta realizzate in punti panoramici.

 

Prima di mettersi in cammino, i visitatori potranno dare un’occhiata ai percorsi direttamente sul sito internet delle antiche mulattiere di Acquasanta, valutando dislivelli e tempi di percorrenza anche grazie al supporto di schede informative, mappe e video e individuando così il sentiero ideale per ogni esigenza.

 

Grande spazio riservato, come già anticipato, alla connessione con i comuni limitrofi, nell’ottica di ragionare insieme su una permanenza turistica spalmata su più giorni, da sviluppare parallelamente alla campagna di promozione attualmente in corso lungo la costa adriatica, nelle fiere di settore e in collaborazione con tour operator e agenzie di viaggi.

Il prossimo passo? Il passaggio al virtuale, con una chiave di lettura altamente innovativa e ambiziosa attualmente al vaglio della coordinatrice Cesarini e di tutto lo staff.

 

«Nel novembre 2016, in un momento di estrema difficoltà, abbiamo voluto incontrare tutte le associazioni locali per stabilire insieme che tipo di progettualità potesse essere perseguita per continuare a vivere il territorio in maniera diversa, senza paura – afferma Elisa Ionni, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Acquasanta -.

 

 

Il progetto delle antiche mulattiere nasce principalmente come volontà di collegamento tra le oltre 50 frazioni comunali, viste come stelle di una grande costellazione territoriale in un periodo in cui, tra l’altro, abbiamo dovuto fare i conti con diverse interruzioni stradali legate al sisma.

 

Si tratta di un progetto formativo e di resilienza territoriale, connesso a delle opportunità turistiche ma anche di riscoperta del territorio da parte dei residenti stessi, per riaccendere la passione per le nostre aree interne anche in chi quelle zone le vive quotidianamente».

Lucio Ventura e Luigi Contisciani

Tra le diverse opzioni a disposizione dei visitatori spiccano i cosiddetti sentieri artistici, come nel caso del tratto Paggese-Castel di Luco, un vero e proprio museo en plein air che ospiterà opere in travertino con didascalie tradotte anche in braille per ampliarne la fruibilità. Occhi puntati anche sul borgo di San Gregorio, suggestivo quartier generale del brigante Giovanni Piccioni: insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

 

«Viviamo in quei territori, ne conosciamo le necessità e cerchiamo di intervenire laddove possibile – dichiara Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto -. L’importante è fare rete, creare insieme: si avverte il bisogno di un ente sovracomunale che si occupi del coordinamento, in collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni del territorio che stanno delineando un percorso importante».

 

Domenica 19 giugno, a partire dalle 17, è in programma l’inaugurazione dell’infopoint di Paggese, il secondo dopo quello attivato nei mesi scorsi ad Ascoli, nella convinzione di poter offrire ai turisti un centro di informazione ma soprattutto di incontro e formazione per appassionati di montagna, ma anche per bambini e ragazzi.

 

«Un luogo in cui il turista potrà ricevere informazioni ed essere orientato non solo verso la montagna ma anche verso il mare, dove ci auguriamo possa avvenire la stessa cosa – conclude Contisciani – È questa l’essenza del turismo lento, un concetto su cui crediamo fortemente e su cui continueremo a investire».

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