Marco Fioravanti e Giacinto Alati
di Maria Nerina Galiè
Niente più sorprese o cambi di rotta dell’ultimo minuto: non ci sarà la corsa al rinnovo della presidenza e del Cda della Ciip. Anzi, con una sola lista, sarà una passeggiata da qui al 29 giugno (il 30 in seconda convocazione), giorno delle votazioni.
La lista presentata oggi, 17 giugno, si compone così: Giacinto Alati, fermano, come presidente, consiglieri d’amministrazione: Maddalena Ciancaleoni, commercialista di Ascoli, Nives De Angelis di Grottammare (consigliere uscente), Gianluca Pompei di San Benedetto e Fausto Raschioni per l’area montana (quest’ultimo sarà votato dai 10 Comuni ex “Vettore”). Come da statuto, quindi, due uomini e due donne. Non c’è più nulla da scoprire.
«Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto – commenta Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli, che per tutta la trattativa sul nome da presentare ha sempre tenuto un profilo basso, ma coerente – cioè una lista unica, trasversale e rappresentativa di tutto il territorio, piceno e fermano. Inoltre, in questo modo, possiamo confermare una compagine che in precedenza ha portato ottimi risultati nella gestione della Cicli integrati. Fattori ancor più importanti in un momento così delicato per l’azienda e i cittadini».
Obiettivi, investimenti mai visti e progetti di spessore nel futuro della Ciip, sottolinea il sindaco di Ascoli, «come migliorare la qualità dell’acqua, risolvere la grave crisi idrica, realizzare il nuovo acquedotto al posto di quello danneggiato dal sisma».
Antonio Spazzafumo
LE TAPPE – Il sindaco di Ascoli, dall’alto del suo 17% di “peso” in sede di voto, non ha mai forzato la mano verso uno schieramento o un nome. Circa un mese fa ha avuto un incontro con il collega di Fermo (11%), Paolo Calcinaro, e di San Benedetto (14%) Antonio Spazzafumo, per ribadirsi la necessità di una lista unica, incentrata su un nome condiviso, qualunque fosse.
Più difficile il ruolo di San Benedetto che, fino a poche ore prima della presentazione della lista, di fatto aveva in tasca il mandato della sua maggioranza di proporre Fabio Urbinati, dopo aver ipotizzato Alberto Paradisi, per poi strizzare l’occhio a Luciano Agostini sulla spinta della “discontinuità” appellata dai sindaci dei comuni del territorio piceno.
L’altro ieri, il sindaco Spazzafumo aveva partecipato ad una riunione con alcuni dei primi cittadini (firmatari di un appello alla “discontinuità” con tanto di nome e cognome) che proprio non rivolevano Alati. Il sindaco di San Benedetto, diffondendo ieri una nota dei suoi stessi interlocutori della sera prima, aveva lasciato chiaramente intendere loro di appoggiarli su Maurizio Ramazzotti. I primi cittadini con meno “peso” nel voto, avrebbero fatto un passo indietro pur di riunire il Piceno.
Maurizio Ramazzotti
A proposito di Maurizio Ramazzotti, nome emerso negli ultimissimi giorni e che poteva, in qualche modo, riunire il Piceno sotto un’unica figura, il sindaco Fioravanti tiene a precisare: «sì, è venuto fuori come possibile candidato, in quanto è uno dei migliori manager della provincia di Ascoli e delle Marche. Non è stato lui a proporsi, ma gli è stato chiesto. Ramazzotti ha però detto di non essere disponibile per i troppi impegni».
Tornando a ripercorrere le tappe della difficile scelta, sempre ieri però Spazzafumo aveva abbracciato la linea della sua maggioranza consiliare: Urbinati. Ed aveva iniziato a raccogliere firme di altri colleghi.
Scontenta la maggioranza di San Benedetto, con il cerino in mano i sindaci del territorio? In ogni caso, il cerchio si è chiuso.
Se conquistare la poltrona di presidenza e Cda sarà ormai una pura formalità, non sarà altrettanto semplice continuare a garantire agli utenti un servizio così essenziale, come l’acqua. La sfida è dietro l’angolo e le province di Ascoli e Fermo si sono compattate per non disperdere energie in inutili giochi politici o di identità territoriale.
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