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La farmacia “San Marco” torna nelle mani del Comune, il sindaco: «Garantita la continuazione del  servizio»

ASCOLI - L'Area Vasta 5 ha annullato, con effetti dall'1 agosto, la determina con la quale nel 2019 aveva trasferito titolarità e autorizzazione alla società facente capo al 100% alla Casa di Cura "Villa San Marco" e per questo giudicata poi incompatibile dal Tar
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di Maria Nerina Galiè

 

Dal primo agosto la farmacia “San Marco” di Brecciarolo tornerà nelle mani del Comune di Ascoli: lo ha stabilito una determina dell’Area Vasta 5 di ieri, 30 giugno, con la quale il direttore Massimo Esposito ha annullato un’altra determina dell’ente che dirige: quella del 2019 con la quale la stessa Area Vasta 5 trasferiva «titolarità e autorizzazione all’esercizio dell’attività di farmacia da farmacia Comunale 1 alla società “Farmacia San Marco s.r.l.”».

 

La farmacia era stata messa in vendita dal Comune di Ascoli attraverso una gara d’appalto e la società “San Marco” se l’era aggiudicata per la somma di 1.220.000 euro. Ma poi, sulla società vincitrice era scesa la scure dell’incompatibilità: Ordine dei farmacisti di Ascoli-Fermo e  Federfarma di Ascoli avevano sollevato dubbi circa la regolarità della vendita, e la successiva concessione dell’autorizzazione  alla società,  facente capo al 100% alla Casa di Cura “Villa San Marco”.

 

Il Tar nel 2021 aveva dato loro ragione e, ad aprile scorso, i giudici del Consiglio di Stato in Adunanza plenaria, avevano confermato l’incompatibilità  “tra l’esercizio delle farmacia e le altre professioni o arti sanitarie”.

 

Adesso è arrivata la mossa dell’Area Vasta 5, che riassegna  la titolarità dalla farmacia “San Marco”  al Comune di Ascoli “per i provvedimenti conseguenti”. Che sono la “predisposizione di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa vigente propedeutici al proseguimento dell’attività di farmacia”.

 

A spiegare cosa vuol dire è lo stesso sindaco di Ascoli Marco Fioravanti che assicura: «La farmacia è un servizio pubblico essenziale e non chiuderà. Dall’1 agosto sarà gestita dal Comune con due farmacisti che sottoscriveranno l’apposito contratto lunedì prossimo, 4 luglio.

I professionisti sono i primi dei non assunti della graduatoria del concorso pubblico celebrato lo scorso anno».

 

Sindaco, poi cosa accadrà?

«Siamo in fase di studio per valutare, dal punto di vista della fattibilità e della convenienza, se tenere la farmacia e continuare con la gestione in proprio, oppure rimetterla in vendita. I tal caso  dovremo pure capire, tecnicamente, se  espletare una nuova gara oppure ritenere ancora valida la graduatoria espressa dall’asta del 2018».

 

Mentre si fanno le giuste considerazioni, dalle casse dell’Arengo dovranno uscire 1.220.000 euro per essere restituiti alla “San Marco srl”: «Soldi che erano stati accantonati proprio in attesa della sentenza definitiva», ribadisce il sindaco Fioravanti.

Ma la società destinata ad uscire potrebbe non accontentarsi, richiedendo al Comune un incremento del valore legato ai quasi tra anni di gestione. 

 

Legato poi al discorso dell’incompatibilità, rilevata, nonostante la dichiarazione del candidato della non sussistenza, non si esclude che Comune oppure Area Vasta 5, salvo entrambi, possano incorrere in qualche sanzione.

Così infatti aveva detto il Tar nel 2021: “La Casa di cura, in quanto socio unico della San Marco, è da intendersi come socio gestore ovvero è coinvolta nella gestione della farmacia. Di conseguenza gli atti impugnati sono viziati non avendo né il Comune né l’Azienda sanitaria accertato la sussistenza delle cause di incompatibilità”.

 

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