di Andrea Ferretti
Una volta la Quintana sfilava con sei dame, una per Sestiere. E’ stato così dal 1955 al 1993, poi nel 1995 e nel 1996. Due dame vennero però schierate nel 1960: una il 5 agosto al Campo dei Giochi, un’altra il 4 settembre a Roma in occasione dell’edizione olimpica. Il Sestiere di Porta Romana, ad esempio, per la grande kermesse romana ricorse ad un’attrice famosa che aveva lavorato con i più grandi registi dell’epoca e che tre anni prima aveva partecipato a Miss Universo in Florida: la sambenedettese Gianna Serra.
La doppia dama – una per edizione – si riaffacciò con la Quintana del Quarantennale di luglio 1994. Poi è stata una no stop dal 1997. Un tempo la dama del Sestiere, una sorta di miss del quartiere, restava “in carica” per un anno. E’ capitato anche che qualcuna venisse confermata anche l’anno successivo. Una rarità che, comunque, non impedì a Anna Rita Balducci, dama di Porta Solestà, di ricoprire quel ruolo nel 1963 e 1964 in occasione di due Quintane entrambe vinte dal “suo” cavaliere Marcello Formica.
Essere scelta per fare la dama, o essere stata una dama della Quintana, insomma, era un’etichetta che ti restava attaccata per anni. Oggi invece c’è gloria per uno, massimo due giorni. Con la doppia edizione le dame si sono raddoppiate e, fatta eccezione per il 2020 quando a casa sono rimaste non solo le dame ma tutta la Quintana, da un quarto di secolo è così.
Oltre alla dama, fino a una quindicina di anni fa i ruoli femminili erano pochi: damigelle, damine e paggette. Nessuno ha ovviamente imposto le quote rose, ma il numero delle rappresentanti del gentil sesso è incredibilmente lievitato. Specialmente all’interno dei gruppi musici (tamburini, ma soprattutto chiarine) dove i maschi stanno diventando mosche bianche. Compresa una sbandieratrice, c’erano ben 65 ragazze in gara nelle recenti sfide sbandieratori/musici di Piazza Arringo. Quasi tutte partecipano anche alle Quintane.
Ma torniamo a… dame&affini, i cui criteri di selezione nei Sestieri è abbastanza variegato, anche se alla fine quasi per tutti è fondamentale tener d’occhio casse che languono. Considerando quindi la doppia edizione, il crescente numero dei Castelli e altre novità questa è la situazione attuale. Le dame sono 12 (2 per ognuno dei 6 Sestieri); le castellane 26-28: 13 a luglio e 14 ad agosto (con quella di Montegallo) ma solo a pochissime verrà concesso il bis; le nobildonne 10 (5 a luglio, 5 ad agosto) e sfilano nel Gruppo Comunale accanto al Magnifico Messere e ai quattro Capitani di Quartiere. Queste ultime sono la novità che nelle ultime edizioni hanno preso il posto delle… Sante: Orsola e Caterina più la Maddalena, e mettiamoci pure un timido tentativo negli anni ’90 con Santa Polisia.
Nei cortei di alcuni Sestieri sfilano poi “coppie nobili”, ma anche donne guerriere e quelle “ufficiali”, a cavallo, sono Flavia Guiderocchi e Menichina Soderini (Sant’Emidio) e Elisabetta Trebbiani (Piazzarola).
Ecco allora che il conto finale è di una sessantina di rappresentanti del gentil sesso, con ruoli tutt’altro che anonimi. Quando ancora esistevano i rullini, ai fotografi erano sufficienti pochi scatti. Oggi sarebbe impossibile, e anche economicamente dispendioso. Per fortuna, in aiuto, è arrivata la tecnologia: macchine digitali, telefonini e vai.
LE DAME DI LUGLIO (secondo l’ordine di sfilata): Valeria Benigni (Porta Tufilla), Cristina Pignoloni (Porta Solestà), Maria Grazia Giovannozzi (Sant’Emidio), Claudia Corradetti (Porta Maggiore), Michela Valianti (Piazzarola), Ilaria Poli (Porta Romana)
LE CASTELLANE DI LUGLIO (secondo l’ordine di sfilata): Maria Francesca Piermarini (Arquata), Gaia Traini (Patrignone), Veronica Fiorenza (Porchia), Chiara Brandimarti (Acqusanta), Sara Frastalli (Ripaberarda), Erika Rosati (Folignano), Adelaide Bolli (Roccafluvione), Giovanna Fortuni (Montemonaco), Milena Martoni (Castorano), Arianna Agostini (Venarotta), Maria Cristina Trobbiani (Monte San Pietrangeli), Alessia Remoli (Comunanza), Marina Pasqualini (Monteprandone)
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