di Maria Nerina Galiè
Ascoli e Quintana: un connubio che dura da 69 anni, interrotto soltanto dalla pandemia nel 2020. I colori dei sestieri non si ripongono mai nel cassetto, d’inverno, in attesa che l’estate riaccenda lo spirito di appartenenza che tiene viva la competizione al Campo dei Giochi. Ma attorno all’assalto al Moro, momento clou della manifestazione che quest’anno, nell’edizione di luglio, ha registrato il tutto esaurito allo Squarcia, c’è tutto un mondo che pullula di emozioni.
Tra preparativi e momenti di aggregazione in cui tutti i cittadini, ciascuno come può, restano coinvolti, la festa – perché è di questo che si tratta e sull’acciottolato del centro storico sono tutti vincitori – esplode nel corteo, sempre ricco di spunti storici e con la solita attenzione al particolare (abiti di aspetto e fattezza rigorosamente d’epoca, guai a portare occhiali o orologi da parte dei figuranti).
Lungo il percorso tra Piazza Ventidio Basso ed il Campo dei Giochi – passando per Piazza del Popolo dove il corteo si completa con il gruppo comunale che segue il palio (opera dell’artista fermana Lucia Postacchini) – prende forma uno spaccato di vita medievale che non si limita alla fedeltà del contesto, del particolare e dei suoni: lo si legge nello sguardo fiero dei cavalieri, acuto degli armigeri e aggraziato di dame, damigelle e castellane.
Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale a vigilare sulla sicurezza pubblica. Croce Rossa e Croce Verde, pronte ad intervenire in caso di bisogno.
A fare da contorno, tante persone, bambini entusiasti che sognano di trovarsi nel mondo delle favole e applaudono alle dame e alle castellane, mentre altri ammirano i cavalieri. Non manca il tifo da stadio, che prelude a quello che avverrà al Campo dei Giochi, di lì a poco.
L’ordine della sfilata secondo la classifica dell’ultima gara, e quindi quella di agosto del 2021, ha visto Porta Tufilla, seguita da Porta Solestà, Sant’Emidio), Porta Maggiore, Piazzarola, Porta Romana.
Dopo i rappresentanti delle forze dell’ordine a cavallo in alta uniforme, ad arricchire il gruppo comunale 5 nobildonne con abiti ispirati al Crivelli: Federica Alessandrini (nobildonna del Magnifico Messere, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti), Cecilia Sospetti (nobildonna del Capitano di Quartiere di San Venanzio), Augusta Tomassini (nobildonna del Capitano di Quartiere di Sant’Emidio), Cristina Carlini (nobildonna del Capitano di Quartiere di Santa Maria Intervineas), Chiara Lavorgna (nobildonna del Capitano di Quartiere di San Giacomo)
Poi i castelli con le castellane, belle ed emozionate come tradizione vuole (nell’ordine di sfilata): Maria Francesca Piermarini (Arquata), Gaia Traini (Patrignone), Veronica Fiorenza (Porchia), Chiara Brandimarti (Acquasanta), Sara Frastalli (Ripaberarda), Erika Rosati (Folignano), Adelaide Bolli (Roccafluvione), Giovanna Fortuni (Montemonaco), Milena Martoni (Castorano), Arianna Agostini (Venarotta), Maria Cristina Trobbiani (Monte San Pietrangeli), Alessia Remoli (Comunanza), Marina Pasqualini (Monteprandone).
Non sono mancate nei Sestieri di Sant’Emidio e Piazzarola le “guerriere a cavallo”: Elisabetta Trebbiani (Piazzarola), Menichina Soderini e Flavia Guiderocchi (Sant’Emidio).
E le dame, sorriso, bellezza vera sotto il trucco a regola d’arte, con Valeria Benigni (Porta Tufilla), Cristina Pignoloni (Porta Solestà), Maria Grazia Giovannozzi (Sant’Emidio), Claudia Corradetti (Porta Maggiore), Michela Valianti (Piazzarola), Ilaria Poli (Porta Romana).
Ascoli torna indietro nel tempo. Nonostante le impalcature tra le quali i figuranti devono farsi largo ma che nulla tolgono alla suggestione del momento. Nonostante i problemi quotidiani aggravati da pandemia che non molla e dalle tensioni ai confini dell’Europa.
E’ Quintana ed il divertimento, almeno per un giorno, relega tutto fuori dalle cento torri.
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