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Area Vasta 5, i vertici della Sanità regionale mantengono l’impegno e convocano i sindacalisti

ASCOLI - L'appuntamento, nel Dipartimento Salute dell'Ente di Ancona, è per il 19 luglio. Intanto Benito Rossi (Ugl Salute) e Marco Cornacchia (Nursing Up) incontrano Esposito per discutere della carenza di personale al Pronto Soccorso di San Benedetto, problema aggravato dalle numerose assenze degli operatori per long covid  
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I sindaci entrano a Palazzo dei Capitani per l’incontro con Saltamartini ed Esposito sulla riforma sanitaria mentre i sindacalisti protestano all’esterno, l’ 8 luglio

 

Stop alle proteste, almeno per il momento, sollevate dai sindacati dei lavoratori dell’Area Vasta 5. Al centro delle recriminazioni, il fondo per i dipendenti, sottodimensionato rispetto al fabbisogno e che da anni sta creando una grossa sperequazione con i colleghi di altre province. Poi c’è il problema del Pronto Soccorso di San Benedetto, argomento al centro di un recente incontro tra il direttore di Area Vasta 5 Massimo Esposito ed i rappresentanti sindacali Benito Rossi (Ugl Salute) e Marco Cornacchia (Nursing Up)

 

L’8 luglio, quando i sindacalisti, tutti insieme, si erano ritrovati davanti a Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo ad Ascoli, all’interno del quale i vertici della Sanità regionale e locale illustravano ai sindaci del Piceno la nuova riforma.

 

All’uscita, gli assessori regionali Filippo Saltamartini e  Guido Castelli, il direttore generale dell’Asur Nadia Storti e dell’Area Vasta 5 Massimo Esposito, si sono trattenuti con i dimostranti, promettendo l’impegno per trovare una soluzione. Punto di partenza, incontri periodici e calendarizzati. Ora, i sindacalisti comunicano che, dopo quell giorno, è effettivamente arrivata la convocazione, per il prossimo 19 luglio, al Dipartimento Salute della Regione Marche.

«In quella sede – spiegano i sindacalisti, che si dimostrano fiduciosi ma per nulla intenzionati ad abbassare la guardia – saranno rivendicati gli incrementi dei finanziamenti e dei fondi per l’Area Vasta 5 al fine di poter risolvere gran parte dei problemi sindacali che da
troppo tempo affliggono il nostro territorio, come evidenziato nei precedenti documenti unitari.
Resta inteso che qualora non si dovessero raggiungere risultati apprezzabili, si
continuerà con la mobilitazione». 

 

L’ingresso del Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso”

Su richiesta di incontro da parte di Ugl Salute e Nursing Up  il direttore di Area Vasta 5 ha ricevuto i riferimenti sindacali Marco Cornacchia e Benito Rossi.

«Il numero elevato di contagiati tra il personale infermieristico – rendicontano i sindacalisti in una nota – con annesso long covid, non ha modificato l’impegno assunto da parte della direzione generale e cioè di potenziare il pronto soccorso con l’assunzione ad hoc di ulteriori 6 infermieri rispetto gli attuali, potendo così organizzare due inf al triage h 24, la definizione del personale infermieristico da assegnare al 118.

 

Quindi – continuano Rossi e Cornacchia – una maggiore autonomia nella gestione dei pazienti covid positivi in Osservazione Breve. Ben inteso che il Pronto Soccorso OBI per pazienti covid non può sostituirsi in un vero e proprio reparto visto l’esiguo numero di medici.

 

Purtroppo una ulteriore tegola si è aggiunta: dopo la guarigione al covid, con test negativo, le malattie per astenia dei dipendenti, proseguono per long covid, provocando, purtroppo, il raddoppio dei turni del personale in servizio, proprio durante questo periodo di maxi afflussi.

 

Senza alcun dubbio il pronto soccorso di San Benedetto rappresenta l’osservato speciale dove concentrare le maggiori forze professionali infermieristiche e mediche, così come pure risulta fondamentale garantire più sicurezza nel contesto delle sale di attesa: impegni per i quali il direttore starebbe già lavorando, nell’auspicio che tutto ciò si risolva nel minor tempo possibile.

 

Il personale e le componenti sindacali, pertanto, continueranno a mantenere alta l’attenzione verso un servizio dove la carenza numerica di infermieri è medici sta mettendo a dura prova il sistema organizzativo.

La Regione Marche pertanto non usi il contagocce sulle risorse da fornire al sistema organizzativo dell’emergenza urgenza in riviera vista la carenza del filtro territoriale.

 

Innegabile che i problemi di oggi sono figli di una gestione dirigenziale poco attenta oltre che, da un passato programmatico non lungimirante, per il quale oggi bisogna correre ai ripari, tra l’altro in maniera forzata per effetto dei nostri continui interventi sindacali».

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