di Giuseppe Di Marco
E’ stato un anno difficile, anche per la Caritas Diocesana. L’ente religioso, dal 2021, ha dovuto assorbire i problemi connessi alle nuove povertà, alla crisi economica e alla tremenda guerra che tuttora affligge l’Ucraina.
Tutto ciò è emerso durante la presentazione del Rapporto “Povertà e Risorse 2021”, nel corso della quale sono stati enucleati i dati dell’attività svolta dai volontari presso la sede di Via Madonna della Pietà.
Tanti i numeri che evidenziano il crescente bisogno, in Riviera delle Palme, di una rete fra istituzioni e associazioni che si facciano carico dei problemi vissuti da centinaia, anche migliaia, di persone. Nel 2021, ad esempio, il Centro di Ascolto della Caritas ha ricevuto in presenza ben 961 persone con bisogni urgenti di tipo relazionale, economico, lavorativo ed abitativo. Di queste, 263 hanno dichiarato di avere minori a carico.
La mensa diocesana, aperta 365 giorni l’anno, ha garantito 2 pasti al giorno, confezionando per l’asporto 28.553 pasti, di cui 18.285 per le sole strutture di accoglienza. Il servizio viveri, inoltre, ha distribuito 1.391 pacchi per il sostegno alla spesa mensile, di cui 63 a domicilio per anziani o persone non autosufficienti. In totale, ad usufruire di questo servizio sono state 222 famiglie registrate per un totale di 548 persone.
E si passa al tema salute. Nel 2021, il poliambulatorio della Caritas ha registrato 2.500 accessi per un totale di 1.389 prestazioni sanitarie eseguite da medici e infermieri. In ambito Covid-19, nella struttura sono stati somministrati 65 vaccini a persone senza fissa dimora e sono stati altresì effettuati 127 tamponi.
Nelle 3 strutture d’accoglienza, poi, sono state accolte 49 persone e nei mesi invernali è stato anche aperto il salone polivalente per far fronte alla crescente richiesta di alloggi emergenziali, con 12 posti temporanei.
Grande importanza, infine, ha rivestito lo sportello lavoro, che in 12 mesi ha attivato 34 tirocini realizzando 187 colloqui per l’orientamento lavorativo. Dove tutto ciò non è stato sufficiente, la Caritas ha sostenuto le famiglie erogando 15.995,73 euro per affitti, 49.045,63 euro per il saldo delle utenze, 1.418,25 euro per le spese mediche e 6.453,68 euro di contributo al trasporto, e quindi per il pagamento di biglietti e abbonamenti su bus e treni.
Evidentemente concreto è stato quindi l’impegno profuso per sostenere le persone in fuga dal conflitto in Ucraina: il territorio diocesano, in tal senso, ha messo a disposizione della Caritas circa 60 soluzioni abitative per i profughi. In totale, a rivolgersi all’ente sono stati 210 cittadini Ucraini appartenenti a 80 nuclei familiari per chiedere sostegni alla compilazione delle domande di contributo per l’autonoma sistemazione, lezioni di lingua italiana, inserimento di minori nei percorsi formativi scolastici e traduzione di documenti.
«La Caritas – ha commentato il vescovo monsignor Carlo Bresciani – non fa distinzione e non chiede credenziali di natura religiosa o etnica. Ma non è sempre facile fare Caritas, non solo per la mancanza di mezzi materiali, ma perché qui rifluiscono problemi tutt’altro che secondari della società. Ma nonostante ciò, facciamo volontariato e lavoriamo con una forza che tutto il mondo ci invidia. Siamo un osservatorio privilegiato delle emergenze sociali. Quest’anno abbiamo creato una fondazione per dare altri servizi: ambulatorio, mensa e distribuzione di beni di prima necessità. Per rispondere alle necessità delle popolazioni bisogna lavorare in rete».
Dal canto sui, l’assessore al sociale Andrea Sanguigni ha evidenziato la necessità di doversi prendere cura non solo di chi è residente a San Benedetto, ma di tutti quelli che chiedono sostegno. Don Gianni Croci, infine, si è focalizzato sulla mancanza di alloggi per i senzatetto: «Abbiamo un’emergenza abitativa molto forte – ha commentato il direttore – E spesso non riusciamo in nessun modo a trovare appartamenti disponibili. Poi, paradossalmente, succede che durante l’estate vengono affittati appartamenti per 1.000 o 1.500 euro al mese».
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