di Giovanni De Franceschi
Pronti, via: sta per iniziare una nuova campagna elettorale. E con ogni probabilità sarà una guerra senza quartiere anche nelle Marche. Stamattina, giovedì 21 luglio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha rassegnato irrevocabilmente le dimissioni dopo la discussione di ieri al Senato che ha di fatto sancito la fine del governo di unità nazionale dopo poco meno di un anno e mezzo.
Ora la palla passa al Presidente della Repubblica Mattarella, che dovrà sciogliere le Camere e indire le nuove elezioni. Resta da capire quando: dalle ultime indiscrezioni una delle date più probabili circolate in queste ore è quella del 18 settembre, dopo che nei giorni scorsi erano circolate altre date (il 25 settembre, giorno però poco probabile visto l’inizio del Capodanno ebraico, il 2 ottobre e il 9 ottobre). Il che lascia presupporre che il Capo dello Stato abbia intenzione di accorciare quanto più possibile i “tempi morti” tra la fine di una legislatura e l’inizio di un’altra. Ma la data sarà ufficiale solo dopo gli incontri di Mattarella con i presidenti delle Camere Fico e Casellati.
E così la campagna elettorale “agostana” che si sta prospettando sarà breve, e questa per certi versi potrebbe essere una buona notizia. Ma non per tutti. Per i partiti ad esempio, che ora saranno costretti a trovare la quadra per le liste elettorali in tempi record. Considerando il taglio dei parlamentari, sarà un bagno di sangue. Le Marche, infatti, si troveranno immerse in maxicollegi elettorali che esprimeranno 15 parlamentari contro i precedenti 24. In Italia si passa da 945 parlamentari a 600. E si considera come buona la data del 18 settembre (ancora del tutto ipotetica), le liste dovrebbero essere presentare entro la prima metà di agosto. Ecco perché le lotte intestine per una candidatura saranno all’arma bianca.
Per la Camera dei deputati le Marche sono incluse in un’unica circoscrizione elettorale che comprende le province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro Urbino per un totale di 10 seggi. Questi 10 seggi saranno assegnati: 4 in altrettanti collegi uninominali (le province Ascoli-Fermo, la provincia di Macerata, la provincia di Ancona e quella di Pesaro); sei con metodo proporzionale in un unico collegio plurinominale rappresentato da tutta la regione.
Cinque invece i seggi a disposizione per il Senato. Due di arriveranno da altrettanti collegi uninominali: Macerata-Fermo-Ascoli e Pesaro-Ancona. Gli altri 3 sono attribuiti in un unico collegio plurinominale che coincide con il territorio dell’intera regione.
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