Stavolta è andata male ai banditi che stavano per compiere l’ennesimo colpo ai danni dell’area di servizio “Siriogrill Piceno Nord” sulla corsia mare-monti della superstrada. Intorno alle 2 della scorsa notte una pattuglia della Volante della Questura di Ascoli ha notato al’incrocio tra la Provinciale Bonifica e via Tronto, nel Comune di Maltignano, un Fiat Doblò senza nessuno a bordo parcheggiato in maniera anomala tanto da impedire l’accesso alla strada che conduce all’area di servizio. Segno evidente che stava per succedere qualcosa. Era infatti quella la manovra diversiva pianificata dai banditi che intendevano agire indisturbati per mettere a segno l’ennesimo colpo nell’area di servizio che nell’ultimo anno e mezzo (più o meno da quando è entrata in funzione) ha subìto una impressionante serie di furti con scasso.
A quel punto, in collaborazione con i colleghi della Stradale, i poliziotti hanno raggiunto l’area di servizio direttamente dalla superstrada. Lì c’era un uomo alla guida di un Ford Transit – il mezzo probabilmente scelto per essere usato da “ariete” contro la vetrina – che alla vista dell’auto della Polizia è ripartito speronando la Fiat Bravo dei poliziotti e fuggendo in direzione Ascoli. Inseguito dalla Polizia, il furgone poco dopo è finito contro una cancellata che delimita un campo agricolo. A quel punto l’uomo è sceso proseguendo la fuga a piedi e facendo perdere le tracce. Un’altra auto della Polizia è intanto giunta nell’area di servizio dove il furto era stato compiuto a metà. Nel senso che le slot, già legate con una catena, erano state abbandonate. L’intenzione, evidentemente, era quella di caricarle sul Ford Transit e portarle in un luogo sicuro per essere aperte e svuotate. La Polizia, che sta proseguendo le indagini attraverso la propria Squadra Mobile, ha poi appurato che sia l’auto sistemata per sbarrare la strada di accesso che il furgone erano stati rubati poche ore prima a una ditta di Monteprandone. Un furto avvenuto a distanza di poche ore, proprio per non dar modo ai proprietari di denunciarlo e potersi quindi muovere su mezzi “puliti” senza il rischio di essere individuati.
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