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Ascoli, buona la prima: e ora sotto con la Spal

SERIE B - Contro la Ternana bene i nuovi, benissimo i vecchi. E’ cambiato l’allenatore ma grinta, determinazione e pressing alto sono gli stessi dello scorso campionato. La forza degli esterni: a disposizione di Bucchi una impressionante batteria di ali e due giovanissimi terzini già rivelazioni. E sabato la Spal: stesso posto, stessa ora
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Esultanza dei bianconeri sotto la Curva Nord dopo il 2-1 alla Ternana (foto Ascoli Calcio)

 

di Andrea Ferretti

 

Dopo il primo quarto d’ora in stand by, mezzora da grande squadra, due gol e tre punti nel forziere prima dell’intervallo. Secondo tempo meno brillante, anche se non sono mancate le occasioni per il tris, il casuale gol di Favilli che riaperto il match, l’ovvia sofferenza finale contro una squadra che in questo torneo non nasconde propositi bellicosi.

 

Ma se la Ternana non nasconde velleità, cosa dovrebbe dire e fare l’Ascoli? Una cosa è certa, e tutti gli addetti ai lavori che seguono la Serie B ne sono consapevoli: l’Ascoli anche quest’anno potrà dire la sua fino alla fine. Al “Del Duca” non ci saranno spesso ottomila tifosi di fede bianconera (stavolta anche un migliaio nel settore ospiti), ma il dodicesimo uomo in campo sarà sempre pronto a far sentire la sua voce e a dare la sua spinta, spesso determinante.

 

Bene i nuovi, benissimo i vecchi che sembra stessero giocando una partita dello scorso campionato quado c’era Sottil. Ora c’è Bucchi che ha puntato sul 4-3-3, ma in campo grinta, determinazione e pressing alto sono identici. Bucchi dispone di una batteria di esterni alti che in B non ha nessuno: primo tempo con Bidaoui e Lungoyi, nella ripresa spazio anche a Falzerano e Ciciretti. Quattro giocatori che da soli possono risolvere una partita. In mezzo la punta: stavolta Gondo anche per la squalifica di Dionisi. Gondo si muove come Tsadjout, meno rapido ma più potente, e le sportellate con i centrali delle difese avversarie servono eccome, soprattutto quando nell’arco hai frecce come gli esterni bianconeri.

 

Bidaoui non ha brillato particolarmente, ma ogni volta che prende palla succede qualcosa e sulla panchina avversaria si accende la spia di “pericolo massimo”. Lungoyi può solo migliorare ma è uno di quelli che in pochi secondi fanno guadagnare alla squadra 25 metri, che non sono pochi. Falzerano e Ciciretti sono entrati nel momento più difficile della partita. Falzerano ha prodotto giusto un paio di accelerazioni: va bene così. Ciciretti è stato in campo il tempo di beccarsi un giallo per rimediare ad un suo errore che stava innescando una pericolosa ripartenza: va bene anche questo.

 

Degli altri nuovi hanno impressionato i due esterni bassi Donati e Giordano. Vuoi vedere che faranno la fine di Baschirotto? Anche loro arrivano dalla C ma i cartellini appartengono a club importanti come Empoli e Sampdoria. Due terzini giovani e dalla carriera assicurata. Senza andare molto indietro nel tempo, basta citare chi ha indossato la maglia bianconera da quasi sconosciuto per poi affermarsi definitivamente altrove: Calderoni, Dimarco, Dell’Orco, Sernicola, Ranieri, e poi Baschirotto che tredici mesi fa giocava in terza serie e ora marca Lukaku in A. Per il resto non passa in secondo piano che l’Ascoli si può permettere il lusso di schierare titolare Caligara e poi sostituirlo con Saric, ovvero due tra i migliori centrocampisti della B. Intanto, buona la prima. Era sotto con la Spal. Sabato il bis: stesso posto, stessa ora.

 


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