di Luca Patrassi
Partita la campagna elettorale per le politiche del prossimo settembre, a Palazzo Raffaello si fanno le prime mosse in vista dei cambi forzati in giunta regionale.
Ci sono tre assessori e una consigliera regionali che si sono candidati e sono inseriti in posizioni di lista o in collegi che appaiono blindati per il centrodestra, quindi verosimilmente a settembre potrebbero uscire dal fronte anconetano gli assessori regionali Giorgia Latini (Cultura), Guido Castelli (Bilancio), Mirco Carloni (Attività produttive) e la consigliera Elena Leonardi, presidente della potente commissione Sanità.
Quattro caselle da rideterminare, ammesso (e non concesso) che l’occasione dei ricambio non porti anche a una ricollocazione delle deleghe anche in capo agli altri assessori. Per l’eventuale uscita di Elena Leonardi entra in gioco Simone Livi, ex sindaco di Santangelo in Pontano, primo degli eletti di Fdi nella lista provinciale maceratese: poche chance per lui di fare un doppio salto e ritrovarsi in giunta o alla presidenza della commissione Sanità.
L’uscita della Latini pone il problema delle quote rosa, in Consiglio la maggioranza ha tre donne (Menghi, Marcozzi, Biondi) ma anche in questo caso sono annunciati passaggi difficili tra equilibri di partito e veti incrociati.
In sostanza escono due assessori della Lega ed uno di Fratelli d’Italia, ma non è così semplice fare l’identikit dei nuovi assessori: possibile appunto che il governatore Francesco Acquaroli e i vertici regionali dei partiti di centrodestra possano cogliere l’occasione per una redistribuzione delle deleghe in base alle disponibilità dei consiglieri rimasti.
Per carità, tutti bravissimi, ma è pur vero che si tratta di seconde scelte rispetto alle prime che erano state fatte due anni fa dal governatore Acquaroli e dai partiti: insomma, si annunciano mesi ad alto contenuto di riflessioni per il centrodestra che, pur all’interno della campagna elettorale nazionale, deve studiare il nuovo assetto di giunta e non è che ci sia questa abbondanza di soluzioni dovendo tener presenti le attitudini dei singoli consiglieri, le provenienze geografiche e quelle di partito.
Possibile anche che si faccia ricorso a qualche professionalità esterno, operazione che nel 2020 il governatore Acquaroli aveva evitato di fate.
Tra gli assessori regionali parlamentari in pectore non ci sono maceratesi e dunque è possibile che i nuovi ingressi non siano espressione della provincia citata che ha già Acquaroli e il cingolano assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
Se però si dovesse cedere all’obbligo di fare pronostici qualche nome è ipotizzabile: in quota Lega ci sono i consiglieri regionali Chiara Biondi di Fabriano e Andrea Antonini, attuale presidente della commissione Infrastrutture, in Fdi il pesarese Marco Ausili mentre sul fronte esterno un nome che circola per le attività culturali è quello della fermana Daniela Tisi.
Poi circola anche per questo giro il nome del presidente del gruppo di Fdi Carlo Ciccioli, lo psichiatra anconetano che prima sembrava voler diventare l’assessore alla Sanità e fino a qualche giorno fa senatore. Magari sarà buona la terza volta.
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