Marcel Buchel, capitano se non gioca Dionisi, a pochi giorni dalla sfida di campionato col Cittadella, è tornato a parlare della vittoria di Palermo:
«E’ stata una partita molto bella e importante, giocata a viso aperto; sappiamo che quando siamo uniti possiamo far male a tutti e, quando facciamo quello che sappiamo fare, escono partite come quella di Palermo. Siamo convinti di poter continuare così».
Il centrocampista era uscito dal Barbera con una vistosa fasciatura alla testa:
«Avevo preso una gomitata sopra all’occhio, ma nulla di grave, sto molto bene, non si vede già più nulla».
Buchel analizza anche le situazioni da cui sono scaturiti i due gol del Palermo.
«Da due partite prendiamo gol su calci piazzati, ma penso che quando l’avversario calcia bene e attacca bene non è facile, nonostante noi fossimo messi meglio di quelli del Palermo in termini di centimetri; erano molto pericolosi sui calci d’angolo. Sicuramente dobbiamo migliorare, ma non è una colpa dei difensori sui corner difendiamo tutti insieme».
Al “Barbera” Buchel ha ricevuto la visita dei genitori.
«Mi hanno fatto una sorpresa, ero molto contento, è stata la prima partita che hanno visto perché negli ultimi due anni col Covid non era semplice venire in Italia. Sì, è vero, hanno indossato le maglie dell’Ascoli in mezzo ai tifosi del Palermo. Hanno trascorso una bella serata».
E’ una dichiarazione d’affetto per la piazza bianconera quella che Buchel rivolge ai tifosi e alla città, lui che prima di arrivare all’Ascoli aveva maturato l’idea di abbandonare il calcio.
«Sto sempre meglio, mi sento a casa, questi colori e questa piazza rispecchiano il mio modo d’essere. E’ un aspetto molto importante: quando sei in una squadra così e in un ambiente nel quale ti senti ben accolto, riesci a dare il massimo. Sono molto contento d’essere qui da tre anni e spero di farne altri».
A centrocampo con lui, Collocolo e Caligara si è formato un trio ben collaudato.
«Li conosco a memoria, possiamo migliorare ancora tanto, la mentalità e la voglia di fare sono quelle giuste. Ci sono anche elementi nuovi molto forti, in squadra non ci sono undici titolari, ma sono molti di più, sento che quest’anno la squadra è ancora più forte».
Siamo all’ultimo giorno di mercato.
«Finalmente si chiude il mercato e si può avere una certa tranquillità, che abbiamo già, ma indubbiamente il periodo di mercato aperto non aiuta nessuno. Sono molto contento dei calciatori che sono arrivati, aggiungono qualità, quantità, fisicità, il gruppo è bellissimo, come l’anno scorso, uguale se non meglio. Poi il Mister è molto bravo, è uno che guarda molto all’aspetto umano, siamo tutti contenti di giocare qua».
Sul modulo diverso rispetto all’anno scorso.
«Mi trovo bene, il Mister vuole giocare più palla a terra; d’altra parte, se fai una squadra coi calciatori forti, devi interpretarlo così. Stiamo lavorando anche su altro perché non basta ovviamente il possesso palla per vincere le partite. Mi trovo bene col modulo e su come vuole interpretarlo il Mister. Penso che in fin dei conti sia importante il modulo ma anche a come la squadra è messa in campo e noi siamo messi bene».
Sul Cittadella, l’avversario di sabato.
«E’ una squadra molto fastidiosa, con giocatori di qualità, che hanno un modo di giocare molto aggressivo, spazi stretti, sanno benissimo cosa fare anche perché, se così non fosse, non potrebbero stare sempre in zona playoff, ad eccezione dell’anno scorso. Rispettiamo gli avversari, ma dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare noi in campo. Penso che anche gli avversari potrebbero avere un problema affrontandoci».
L’ultimo gol di Buchel risale a marzo scorso e consegnò i tre punti all’Ascoli nella trasferta di Ferrara. Prima ancora il centrocampista era andato in rete proprio contro il Cittadella nel campionato 2020-2021.
«Ricordo bene, sono stati bei momenti, spero di fare ancora qualche gol che aiuti la squadra, ma sono contento se li realizzano gli altri».
Sul campionato di B.
«E’ un livello molto alto, se mi guardo indietro, a dieci anni fa, nei miei primi anni di B, non c’era questo equilibrio e così tante squadre forti; magari ce n’erano due o tre che giocavano sempre per vincere, le altre erano staccate. Già da un po’ di stagioni è difficile dire quali saranno le squadre promosse e quelle che retrocederanno. Quest’anno ci sono 9-10 squadre che lottano, è molto bello, è il campionato più bello da seguire perché non sai mai quello che succede».