Licenziamento illegittimo: reintegrata dipendente del Comune di Ascoli

La Biblioteca comunale di Ascoli

“L’appello è fondato e va accolto per le assorbenti ragioni di seguito esposte. Ritiene il Collegio che l’iter procedimentale seguito dall’Amministrazione convenuta nell’esercizio del potere disciplinare nei confronti della odierna appellante sia affetto da irregolarità che hanno inciso sulla validità della sanzione espulsiva infine adottata”.

E’ quello che sentenziato la Corte di Appello di Ancona che “condanna” l’Amministrazione comunale di Ascoli alla “reintegrazione della lavoratrice nel posto di lavoro, al pagamento ad una indennità risarcitoria di 18 mensilità e alla liquidazione in favore dell’appellante delle spese del doppio grado di giudizio”.

L’avvocato Fabio Luzi

E’ il caso di una dipendente del Comune di Ascoli, addetta alla Biblioteca comunale, licenziata il 2 ottobre 2020 dopo che le era stata contestata l’assenza ingiustificata dal 14 marzo 2020, periodo di lockdown nazionale, con la Biblioteca chiusa per un focolaio covid . “Oltretutto si tratta di provvedimento disciplinare tardivo ed irregolare” sostiene il sindacato provinciale Ugl (Unione generale del lavoro) che ha tutelato la donna. E aggiunge: “L’Amministrazione comunale era a conoscenza che la lavoratrice non disponesse a casa di attrezzatura telematica per lavorare a distanza ma era rimasta sorda a questa istanza umana e giuridica avanzata da noi dell’Ugl”.

Ne è seguita una battaglia giudiziaria portata avanti in Tribunale dall’avvocato Fabio Luzi. Ora la sentenza della Corte di Appello di Ancona che riforma quella del giudice del lavoro del Tribunale di Ascoli.