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Pescara e le frazioni distrutte dal sisma, l’iter burocratico volge al termine: «Intravediamo la luce»

ARQUATA DEL TRONTO - La Conferenza dei servizi ha espresso favorevole in merito ai piani attuativi. Ora manca l'ultimo passaggio in Consiglio comunale, che dovrebbe avvenire a stretto giro. Il sindaco Franchi: «Tutti siamo impazienti di vedere i cantieri nelle zone più colpite, ora il traguardo è molto vicino»
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di Luca Capponi 

 

«Siamo quasi alla fine dell’iter tecnico-burocratico, ma non ci fermiamo. Pescara del Tronto e le altre frazioni perimetrate iniziano ad intravedere la luce, oggi per noi è una giornata particolare, sospesa tra gioia e speranza».

Un’immagine di Capodacqua

Il sindaco di Arquata Michele Franchi accoglie con comprensibile soddisfazione un passaggio fondamentale in materia di piani attuativi: oggi lunedì 3 ottobre infatti, la Conferenza dei servizi ha espresso il suo parere favorevole in materia. Adesso, dunque, manca solo l’ultimo passaggio in Consiglio comunale, che dovrebbe avvenire a stretto giro. Dopodiché si potrà passare, finalmente, a mettere mano operativamente per la rinascita delle frazioni più danneggiate dal terremoto: Pretare, Piedilama, Vezzano, Pescara del Tronto, Tufo e Capodacqua.

«È stato un lungo e impegnativo percorso durato almeno un paio d’anni e che ci fa toccare con mano quanto fatto finora -continua Franchi-. Il gioco di squadra, che non è mai mancato, ci sta premiando. Da domani ci si rimette al lavoro per proseguire su questa scia. Tra la partenza delle demolizioni nel centro storico di Arquata e questo importante step, ottobre si sta rivelando un mese decisivo, anche in relazione all’ordinanza speciale che andrà a regolare proprio le frazioni perimetrate».

«L’ufficio tecnico sta effettuando l’ultima messa a punto dei documenti, alla luce delle osservazioni dei cittadini che sono state accolte e seguendo le indicazioni che ci sono state fornite dagli enti e dalle aziende della Conferenza -conclude il sindaco-. Tutti siamo impazienti di veder nascere i cantieri nelle zone più colpite del territorio: ora possiamo dire che il traguardo è molto vicino».

Il lavoro di squadra a cui fa riferimento Franchi riguarda le aziende coinvolte nella gestione delle reti e dei sottoservizi, ma anche e soprattutto la struttura commissariale, l’Ufficio Speciale Ricostruzione, la Soprintendenza, il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero delle Infrastrutture, Regione Marche, Provincia di Ascoli, i Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso-Laga, l’Autorità di Bacino, l’Anas, l’Arpam e l’Area Vasta 5.

 

 


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