di Luca Patrassi
Rimpasto alla Regione Marche: Ascoli sorpassa Macerata, a destra: con Andrea Antonini, dato per certo come assessore e l’ingresso – a sorpresa – di Gianni Silvestri (vice sindaco di Ascoli) nel ruolo di sottosegretario. E Fermo resterebbe al palo.
Ma andiamo con ordine.
Alle scorse politiche si è vista l’ascolana Giorgia Latini candidata nel collegio di Macerata della Camera, ora si assiste al rimpasto della giunta regionale e si annunciano altri innesti ascolani. Per un assessore che esce (Guido Castelli) ne subentra un altro (il leghista Andrea Antonini) e fino a qui tutto normale, la novità arriva dai rumors che danno l’attuale vicesindaco di Ascoli Gianni Silvestri, civico ma azzurro di nascita politica, in pole per andare a fare il sottosegretario del governatore Francesco Acquaroli prendendo le deleghe finora in mano appunto ad Acquaroli. Insomma un centrodestra marchigiano a trazione ascolana e pedemontana maceratese (Pasqui, Saltamartini e Marinelli).
La provincia maceratese perde la presidente della commissione Sanità, Elena Leonardi, portorecanatese, eletta al Senato e non è detto che il ruolo passi alla leghista maceratese Anna Menghi, è possibile che Fdi reclami quel ruolo per un esponente di partito.
Per sostituire Giorgia Latini all’assessorato regionale alla Cultura era in pole la dirigente fermata della Regione Daniela Tisi ma i vertici della Lega starebbero valutando un criterio di selezione diverso, spazio alle preferenze e agli eletti sempre rimanendo la scelta su una donna: il nome che potrebbe passare è quello di Chiara Biondi, fabrianese, altro territorio che – governi la sinistra o la destra – in Regione ha sempre il suo appeal. Silenzio a Palazzo Raffaello, il governatore Francesco Acquaroli dovrebbe definire il rimpasto nei prossimi giorni.
Sicuri nuovi assessori sono l’ascolano Andrea Antonini e l’anconetano Carlo Ciccioli, la terza pedina dovrebbe essere infine Chiara Biondi. E il Fermano resterebbe ancora una volta “a secco”, senza nessun assessore del territorio in giunta. Una mazzata che diventa ancor più pesante anche dopo la perdita di rappresentanza in Parlamento dove non è stato eletto alcun candidato fermano.
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