di Andrea Ferretti
Ennesima tragedia sul lavoro questa mattina, mercoledì 12 ottobre, poco prima delle ore 8 a Colle, frazione di Arquata del Tronto. Un operaio di 32 anni, Adrian Petroiu, rumeno residente a Poggio Bustone (Rieti), sposato e padre di due figli, è morto dopo essere rimasto schiacciato da uno dei grossi pali in ferro che vengono utilizzati per reggere le reti metalliche di contenimento. Una tipologia di intervento che in quella zona è molto frequente, un lavoro che viene eseguito per evitare la caduta di massi e detriti dalle pareti rocciose che nell’Arquatano di certo non mancano.
L’incidente è avvenuto in una zona impervia, non facile da raggiungere, una zona dove sono anche complicate le comunicazioni telefoniche. Ma questo non ha impedito alla macchina dei soccorsi di mettersi subito in movimento. A Colle sono arrivate le ambulanze della Croce Verde della Potes di Acquasanta e quella del 118 di Ascoli con il medico a bordo.
Sul posto anche alcune squadre dei Vigili del fuoco di Ascoli e i Carabinieri della Stazione di Acquasanta Terme i quali hanno provveduto anche a chiudere la strada dove è avvenuto l’incidente anche per facilitare le operazioni di soccorso. Poi anche personale del Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spsal) di Area Vasta 5. Un rituale ormai macabro che sui posti di lavoro si ripete troppo spesso e che, numeri alla mano, vedono perdere la vita soprattutto a persone giovani.
Dalla base di Fabriano di “Marche Soccorso” è arrivata anche l’eliambulanza. “Icaro” è atterrato a Borgo. Il medico a bordo è stato calato direttamente sul posto e insieme agli altri sanitari presenti che erano giunti via terra ha effettuato numerosi tentativi per rianimare il 32enne. Poi, purtroppo, anche loro si sono dovuti arrendere e constatare il decesso dell’operaio.
Uno dei colleghi di lavoro del 32enne, un altro giovane straniero, ha avuto un malore ed è stato soccorso dai sanitari che lo hanno poi trasportato all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli a bordo dell’ambulanza della Croce Verde di Acquasanta.
Nella provincia di Ascoli oggi si è dunque consumata un’altra tragedia sul lavoro, un’altra “morte bianca”. L’ennesima e probabilmente nemmeno l’ultima. Proprio lunedì scorso 10 ottobre c’è stata ad Ancona la manifestazione regionale per protestare contro le vittime di infortuni sul lavoro. I sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano indetto, anche a livello provinciale, e quindi pure nel Piceno, lo sciopero di un’ora nelle principali aziende con assemblee dei lavoratori sul tema “Fermiamo la strage sul lavoro”.
Oggi i sindacati, e anche qualche politico, non mancheranno sicuramente di intervenire per dire basta alle “morti bianche”. Del resto non possono fare altro. Verranno ripetute parole come “prevenzione”, “sicurezza”, “formazione”. Tutti vocaboli che ogni volta, puntualmente, lasciano il tempo che trovano. Purtroppo.
Dai impressionanti che sembrano proprio non avere fine. Tra gennaio e agosto 2022 nelle Marche sono stati registrati 13.018 incidenti (+23% rispetto allo stesso periodo del 2021). Una media di 60 al giorno, 3 ogni ora. Venti i mortali (media 2,5 al mese).
Un fenomeno che coinvolge soprattutto i lavoratori più giovani e quelli più attempati. Proprio quello che si è tragicamente ripetuto questa mattina a Colle di Arquata.
Il caso ora è in mano alla magistratura e la Procura della Repubblica di Ascoli ha ovviamente aperto un fascicolo sulla morte del giovane operaio.
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